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Battisti, oggi lʼarrivo in Italia: sarà preso in consegna da Salvini e Bonafede | In cella da solo e sei mesi in isolamento

Il terrorista arriverà alle 11:30 a Ciampino e poi sarà trasferito a Rebibbia. "Sconterà lʼergastolo", assicura il ministro della Giustizia

Battisti, oggi lʼarrivo in Italia: sarà preso in consegna da Salvini e Bonafede | In cella da solo e sei mesi in isolamento - foto 1
polizia

Il terrorista Cesare Battisti, arrestato due giorni fa a Santa Cruz de la Sierra, arriverà verso le 11:30 in Italia con un volo partito domenica sera dalla Bolivia.

Sarà preso in consegna dal Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria e tradotto al carcere di Rebibbia a Roma. Ad attendere il suo arrivo all'aeroporto di Ciampino ci saranno anche Salvini e Bonafede. "Sconterà l'ergastolo", ha assicurato il ministro della Giustizia.

Sconterà l'ergastolo senza benefici - "Cesare Battisti sconterà la pena che gli è stata comminata dalla giustizia italiana: l'ergastolo!", ha detto il Guardasigilli Alfonso Bonafede. Come spiegato dal procuratore generale di Milano Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna, Battisti rientra nei casi dell'ergastolo ostativo, ossia senza la possibilità di ottenere benefici nell'esecuzione della pena, almeno se le condizioni non mutano.

Salvini: "Pacchia finita" - "Ringrazio per il grande lavoro le forze dell'ordine italiane e straniere, la polizia di Stato, l'Interpol, l'Aise e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti, un delinquente che merita di finire i suoi giorni in galera - ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini - . Il mio primo pensiero va ai famigliari delle vittime di questo assassino, che per troppo tempo si è goduto una vita che ha vigliaccamente tolto ad altri, coccolato dalle sinistre di mezzo mondo. E'finita la pacchia".

"Puzzava di alcol e aveva in tasca pochi spiccioli" - Battisti odorava di alcol e aveva meno di due dollari in tasca al momento dell'arresto: lo ha affermato una fonte vicina all'inchiesta. E' stato catturato nel centro di Santa Cruz, l'ex capo delle Pac aveva dei documenti di identità rilasciati in Brasile, 10 bolivianos (1,4 dollari) in tasca e il suo "alito odorava di alcol", secondo la stessa fonte.

La cattura di Battisti - Alla cattura di Battisti hanno partecipato agenti italiani e brasiliani. Il terrorista era in Bolivia da diversi giorni. Secondo le indagini della Digos, l'ultima localizzazione di Cesare Battisti, prima dell'arresto, risaliva a due o tre giorni fa quando si trovava nei dintorni dell'aeroporto di La Paz. La localizzazione è stata possibile grazie a un sistema di controllo sofisticato su una quindicina tra telefoni, tablet e pc intestati a prestanome hanno consentito di "seguire" gli spostamenti dell'ex terrorista.

La rete di protezione e la latitanza - Al momento dell'arresto in tasca Battisti aveva documenti falsi. Per il capo dell'antiterrorismo Lamberto Giannini "c'è stata un rete di protezione che lo ha aiutato e sulla quale stiamo facendo accertamenti. Fare i latitanti implica una serie di spostamenti e contatti, la nostra presenza assidua sul territorio e il monitoraggio costante ci ha consentito di rintracciarlo e di stargli addosso".