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Iran, Larijani:oppositori amici Usa

Obama:"Popolo sia libero di esprimersi"

Gli oppositori del regime iraniano? Sono "strumenti degli Stati Uniti e del regime sionista", secondo il presidente del Parlamento di Teheran, Ali Larijani, che accusa i manifestanti scesi di nuovo in piazza nella capitale del Paese.

Larijiani definisce quella di lunedì "un'iniziativa americana, sionista e anti-rivoluzionaria da parte dei sediziosi". Cioè dei leader dell'opposizione. Obama: "Anche gli iraniani siano liberi di esprimersi".

Erano stati i leader dell'opposizione a chiedere il permesso di tenere la manifestazione a sostegno delle rivolte in Egitto e Tunisia. Il discorso di Larijani è stato salutato da grida di "Morte all'America" e "Morte a Israele" da parte di gruppi di deputati.

E ancora, un gruppo di conservatori ha urlato in Parlamento slogan in cui si chiede di "impiccare Mussavi e Karrubi", i leader dell'opposizione, secondo quanto riferisce l'agenzia Fars. Altri deputati dello stesso schieramento hanno gridato "Morte a Mussavi", "Morte a Karrubi" e "Morte a Khatami", l'ex presidente riformista.

Ahmadinejad: "Non farò la fine di Ben Ali e Mubarak"
Ostentando tranquillità è intervenuto anche il presidente iraniano. In una lunga intervista sulla televisione di Stato, Mahmoud Ahmadinejad ha avvertito: "I nemici che hanno organizzato le manifestazioni dell'opposizione di lunedì falliranno". Inoltre, "Non si illudano che farò la fine degli ex presidente tunisino, Ben Ali, e dell'egiziano Hosni Mubarak".

Obama: "Iraniani siano liberi, popolo continui la protesta"
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha espresso l'auspicio che ''anche in Iran il popolo sia libero di esprimersi'' come ha potuto fare il popolo egiziano al Cairo. Obama ''spera'' che, come successo in Egitto, gli iraniani ''abbiano il coraggio'' di continuare a protestare. Riconoscendo che per loro è più difficile, perché mentre in Egitto l'esercito si è comportato in modo lodevole, in Iran le autorità iraniane hanno risposto con la violenza alle proteste.

Polizia: accuse contro i mujaheddin
Il capo della polizia iraniana, Ahmad Reza Radan, ha accusato i Mujaheddin del Popolo, la principale organizzazione di lotta armata al regime, di essere responsabile degli incidenti avvenuti durante la manifestazione dell'opposizione, e ha affermato che membri di questa organizzazione hanno aperto il fuoco uccidendo due persone e ferendo nove agenti di polizia.

Secondo Radan, citato dall'agenzia Fars, non più di "150 elementi, monarchici e dell'Mko", hanno partecipato alla manifestazione, abbandonandosi ad atti vandalici. "Ora le mani dei sediziosi sono sporche di sangue", ha aggiunto il capo della polizia, riferendosi ai capi dell'opposizione.