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Cairo,summit con Fratelli Musulmani

Partito opposizione da vice presidente

I Fratelli Musulmani, il più importante gruppo di opposizione in Egitto, hanno annunciato che avranno un incontro con il vice-presidente Omar Suleiman nella sede del governo.

Si fa dunque largo l'ipotesi di un governo di transizione a larga maggioranza. Ma la guida di questo esecutivo crea tensione. L'ex direttore dell'Aiea, Mohamed El Baradei ha detto agli Usa che se appoggiassero un governo guidato da Suleiman o Mubarak farebbero un errore.

Fratelli Musulmani fissano le condizioni
Un portavoce ha detto che le consultazioni inizieranno alle 11:00 locali (le 10:00 in Italia) e che la Confraternita si riserva il diritto di abbandonare il tavolo in qualsiasi momento. Il portavoce ha aggiunto che i temi affrontati saranno le dimissioni del presidente Hosni Mubarak, il diritto alla protesta nei luoghi pubblici e garanzie per l'incolumità degli aderenti al movimento. "Abbiamo deciso di accettare questo dialogo per mettere alla prova la buona fede delle autorità di fronte alle richieste della popolazione e la loro disponibilità ad accoglierle'', ha detto il portavoce alla Reuters.

El Baradei critica gli Usa
L'ex direttore dell'Aiea Mohamed El Baradei ha detto che sarebbe un errore se gli Stati Uniti appoggiassero il vice-presidente Omar Suleiman o addirittura il presidente Hosni Mubarak come guida di un governo di transizione in Egitto. "Se così fosse, saremmo di fronte a un grosso elemento negativo", ha risposto El Baradei quando gli è stato chiesto cosa pensasse dell'eventualità di un governo ad interim guidato da Suleiman o dallo stesso Mubarak.

Obama chiama Cameron e Merkel
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiamato una serie di leader stranieri per confrontarsi della situazione in Egitto. Obama ha sentito il principe degli Emirati Arabi Mohammed bin Zayed, il primo ministro britannico David Cameron e il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Nei colloqui Obama ha ribadito "l'importanza di una transizione ordinata, pacifica e immediata verso un governo che sia in linea con le aspirazioni del popolo egiziano".

Usa licenziano il loro emissario
Il dipartimento di Stato americano è stato costretto a sconfessare e a dare il benservito all'inviato speciale per l'Egitto, Frank Wisner. L'ex ambasciatore al Cairo, contraddicendo le posizioni della Casa Bianca e di Hillary Clinton, ha sostenuto che il presidente Hosni Mubarak dovrebbe restare in carica per gestire la transizione in Egitto. Il portavoce Philip J. Crowley ha spiegato alla Bbc che a Foggy Bottom "abbiamo un grande rispetto per Frank Wisner e abbiamo apprezzato molto la sua disponibilità a recarsi in Egitto ma dopo questo viaggio non ricopre più alcun incarico ufficiale. Le opinioni da lui espresse sono solo sue e per queste dichiarazioni non si è coordinato con il governo degli Stati Uniti".

"Mubarak non si è dimesso, cambiati vertici partito"
"Il presidente dell'Egitto, Hosni Mubarak, leader del Partito Democratico Nazionale (Pnd), ha deciso di nominare Hossam Badrawi segretario generale del Pnd". Lo scrive l'agenzia di stampa Mena, dando notizia delle nuove nomine dei dirigenti del partito, e smentendo di fatto le voci circolate anche attraverso la tv di stato riguardanti le dimissioni da presidente del partito dello stesso Mubarak.