FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Egitto, 8 morti negli scontri

Cecchini sparano sulla folla

E' di 8 morti e 896 feriti il bilancio degli scontri nelle manifestazioni che hanno visto contrapposti i sostenitori del presidente egiziano Mubarak, che hanno sparato contro manifestanti anti-governativi in piazza Tahrir al Cairo.

Le immagini dal vivo della tv Al Arabiya hanno mostrato i veicoli dell'esercito che si sono piazzati fra i manifestanti degli opposti schieramenti in piazza Tahrir. Cecchini sparano sulla folla.

La giornata in tempo reale

Biden a Suleiman: "Rilascio immediato giornalisti"
Il vicepresidente americano, Joe Biden, ha chiamato il vicepresidente egiziano, Omar Suleiman chiedendo che "tutte le parti" si astengano dalla violenza e il "rilascio immediato" di tutti coloro (giornalisti, operatori ong) che sono trattenuti. Poi ha rivolto un "appello urgente" affinché si avviino "subito" negoziati tra governo e opposizione per una transizione "verso un governo democratico". Lo ha reso noto la Casa Bianca.

Giovedì 3 febbraio

Ministro: da ieri 8 morti e 896 feriti
In un comunicato diffuso dall'agenzia ufficiale Mena, il ministro della Sanità, Ahmed Samih Farid, ha reso noto che gli scontri tra sostenitori e oppositori del presidente Hosni Mubarak da ieri hanno provocato otto morti e 896 feriti.

Mubarak: "Mi dimetterei, ma temo il caos"
Il presidente egiziano, Hosni Mubarak, si dice pronto a lasciare. "Ho fatto il pieno: dopo 62 anni spesi a servizio del pubblico ne ho abbastanza. Voglio andarmene" afferma all'emittente Abc. "Mi dimetterei se potessi, ma temo il caos" prosegue. Poi: "Non ho mai avuto intenzione di scappare, nè ho mai avuto intenzione di lasciare che (mio figlio) Gamal diventasse presidente dopo di me". Infine afferma di "non volere gli egiziani in lotta tra loro".

Arrestato il marito di Lucia Annunziata
Daniel Williams, marito della giornalista Lucia Annunziata, ex reporter del Washington Post e inviato di Human Rights Watch, è stato arrestato dalle forze di sicurezza a Il Cairo. Lo riferisce una nota ufficiale dell'organizzazione internazionale. Leggi l'articolo

Azione comune Ue a tutela dei giornalisti
I Paesi Ue svolgeranno un'azione comune presso le autorità egiziane a tutela dei giornalisti internazionali che operano in Egitto. Lo hanno deciso, secondo quanto si apprende, i capi missione Ue durante la riunione di emergenza che si è svolta al Cairo. La proposta, avanzata dall'ambasciatore italiano Claudio Pacifico, è stata accettata da tutti i presenti, e rappresenta, dicono al ministero degli Esteri, un ulteriore passo compiuto dalla Farnesina a tutela dei cronisti italiani e internazionali.

Suleiman ringrazia i dimostranti "fiaccola delle riforme"
Il vice presidente egiziano Omar Suleiman ha ringraziato i "giovani manifestanti" di Piazza Tahrir, definendoli "la fiaccola delle riforme". "Vi ringrazio per quel che avete fatto, ma vi chiedo di dare ora la possibilità allo Stato di rispondere alle vostre richieste. Non date credito a quanto raccontano le tv satellitari che offendono il nostro Paese".

Elezioni presidenziali ad agosto
Le elezioni presidenziali si terranno prima di settembre, "possibilmente ad agosto", come ha annunciato il vicepresidente Omar Suleiman, intervistato alla tv egiziana. Suleiman ha anche invitato espressamente i Fratelli Musulmani al dialogo con il governo e ha spiegato che tra i manifestanti pacifici di piazza Tahrir ci sono stati infiltrati. Intanto la Casa Bianca lancia un monito al governo del Cairo chedendo di non attaccare i giornalisti.

L'Onu lascia l'Egitto
Decine di funzionari delle Nazioni Unite hanno lasciato l'Egitto perché la situazione nel Paese sta diventando sempre più instabile. Lo ha detto all'Ansa Farhan Haq, portavoce del Palazzo di Vetro.

Scontri in piazza, ucciso uno straniero
Uno straniero è stato picchiato a morte in piazza Tahrir al Cairo. Lo affermano testimoni e i servizi di soccorso.

Cecchini sparano sulla folla
La tv Al Jazeera ha riferito che "cecchini" appostati su tetti sparano sulla folla a piazza Tahrir al Cairo. 

Scontri, vittime salgono a 13
Per il ministero degli Esteri sono almeno 13 le persone morte e circa 1.200 quelle rimaste ferite negli scontri della notte.

Sostenitori di Mubarak attaccano hotel, caccia a cronisti
I manifestanti a favore di Mubarak hanno preso d'assalto alcuni hotel del Cairo alla caccia di giornalisti stranieri. Lo ha riferito la tv Al Arabiya.

Ancora spari in piazza Tahrir
Alcuni spari sono stati uditi nei pressi di piazza Tahrir, al Cairo, teatro di scontri fra i fedelissimi del presidente Mubarak e gli oppositori al regime. Lo riferiscono alcuni giornalisti dell'Afp sul posto. Al momento non è chiaro se abbiano sparato i militari o i sostenitori del presidente Hosni Mubarak.

"Mubarak uscirà di scena in modo degno"
"Il presidente egiziano, Hosni Mubarak, uscirà di scena ma lo farà in modo degno". E' quanto ha affermato il premier egiziano, Ahmed Shafiq, nel corso della conferenza stampa al Cairo, trasmessa dalla tv di stato. "C'è chi vuole seguire per forza l'esempio della Tunisia - ha affermato - ma non bisogna fare necessariamente allo stesso modo".

Vodafone, obbligati a mandare sms pro-Mubarak
Il governo egiziano ha obbligato Vodafone e altri operatori di telefonia mobile a inviare ai propri abbonati sms di sostegno al presidente Hosni Mubarak o per chiamare a raccolta, come è successo il 2 febbraio, i suoi sostenitori. E' quanto denuncia la società telefonica definendo "inaccettabile" quanto fatto dall'esecutivo di Ahmed Shafiq che "grazie ai poteri emergenziali previsti dalla Telecom Act può costringere Mobinil, Etisalat e Vodafone a inviare messaggi agli egiziani. E lo hanno fatto dall'inizio delle proteste bypassando le stesse società di telecomunicazione".

Primo ministro pronto a discutere con manifestanti
Il primo ministro egiziano, Ahmed Shafiq, si dice pronto a discutere con i manifestanti. Lo riferisce la tv.

Scuse del premier per le violenze sui dimostranti
Il primo ministro egiziano Ahmed Shafiq si è scusato per le violenze commesse sui manifestanti, come scrive la Cnn online. Chiedendo scusa, il premier ha poi aggiunto di essere stato incaricato dal presidente di aprire un'inchiesta sulle violenze. "E' stato un errore fatale e quando le indagini chiariranno chi è dietro questo crimine e coloro che lo hanno permesso, prometto che saranno ritenuti responsabili e puniti per quello che hanno fatto", ha promesso Shafiq.

Spari vicino a piazza Tahrir
Alcuni spari sono stati uditi nei pressi di piazza Tahrir, come riferiscono alcuni giornalisti dell'Afp sul posto.

Ban Ki-Moon: la transizione cominci subito
Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha detto che "la transizione deve cominciare subito". Ban ha anche fatto appello alla moderazione in Egitto e ha aggiunto di essere "preoccupato" per l'escalation della violenza.

La sicurezza invita i giornalisti a lasciare gli alberghi di piazza Tahrir
Fonti della sicurezza egiziana hanno dato istruzioni ai giornalisti stranieri di abbandonare quanto prima gli alberghi attorno a piazza Tahrir. Lo ha riferito Al Jazeera, affermando anche che l'esercito vieta a cameramen e operatori tv di entrare nel perimetro della piazza.

Amnesty: violenza orchestrata da autorità
Amnesty International ha chiesto alle autorità egiziane di proteggere il diritto di manifestazione pacifica. Una missione di ricerca dell'organizzazione, presente in questi giorni in Egitto, infatti ha riferito che la violenza è apparsa orchestrata dal governo di Mubarak, nel tentativo di sopprimere le proteste pacifiche in favore di riforme politiche. ''L'esercito sembra stia venendo meno al suo impegno a proteggere i manifestanti pacifici'', ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord della ong. ''Il fatto che si consenta alle violenze di proseguire in presenza dei soldati fa venire il dubbio che questi abbiano ricevuto ordini di non interferire''.

Scontri in piazza, governo: nessun coinvolgimento
Il portavoce del governo egiziano, Magdy Rady, ha negato che "il governo abbia organizzato" le dimostrazioni dei sostenitori del presidente Hosni Mubarak degenerate in sanguinosi scontri che vanno avanti da ieri. "L'accusa è pura fiction, e mette a rischio la nostra capacità di riportare la calma", ha sottolineato il portavoce.

Proteste a Suez e Mansura
Manifestazioni di protesta contro il governo egiziano sono in corso a Suez, 130 chilometri a est del Cairo, e Mansura, 120 km a nord-est della capitale. Lo riferisce Al Jazeera.

L'esercito respinge i manifestanti pro-Mubarak
Carri armati ed esercito allontanano i manifestanti a favore di Mubarak dal gruppo di dimostranti contro il regime. A testimoniarlo è stato un giornalista della Reuters che si trova sul posto. Secondo il racconto del testimone, un carro armato dell'esercito ha girato la torretta verso i fedelissimi di Mubarak che stavano scagliando pietre contro i manifestanti da una posizione elevata su un cavalcavia. Il carro armato è poi avanzato verso i manifestanti pro-Mubarak, mentre i soldati li allontanavano dal cavalcavia.

El Baradei: "No colloqui col premier"
Mohamed El Baradei e i Fratelli musulmani respingono l'offerta di incontro proposta dal premier Ahmed Shafik e dal vicepresidente Omar Suleiman: "Prima deve andarsene Hosni Mubarak". Avrebbero invece accettato l'offerta i liberali, il partito nazionalista Wadf. Secondo altre fonti, ai colloqui parteciperebbero anche dei rappresentanti dei dimostranti di piazza Tahrir.


Leader Ue: "Inizi processo transizione"
''Assistiamo con estrema preoccupazione al deterioramento della situazione in Egitto. Il popolo egiziano deve poter esercitare il proprio diritto a manifestare pacificamente, e beneficiare della protezione delle forze di sicurezza. Le aggressioni contro i giornalisti sono inaccettabili''. Lo scrivono in una nota congiunta il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, il premier italiano, Silvio Berlusconi, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, il primo ministro britannico, David Cameron e il presidente del governo spagnolo, Jos‚ Luis Zapatero. "Il processo di transizione - concludono i leader Ue - deve cominciare adesso".

Premier: "Inchiesta su violenze piazza Tahrir"
Gli scontri al Cairo tra dimostranti pro e contro Hosni Mubarak saranno oggetto di inchiesta: lo ha annunciato il premier Ahmed Shafik alla tv di Stato egiziana, aggiungendo che l'esercito non è intervenuto per "non essere accusato di parteggiare" per una o l'altra parte.

Suleiman avvia dialogo con partiti
Il vicepresidente egiziano Omar Suleiman ha avviato il dialogo con "partiti e forza nazionali" egiziane per la soluzione della crisi. Lo ha annunciato la Tv di Stato.

Sostenitori Mubarak verso piazza Tahrir
Sostenitori del presidente egiziano Hosni Mubarak, armati di "bastoni e coltelli", si stanno dirigendo verso piazza Tahrir al Cairo. Lo riferisce Al Arabiya, che poco prima aveva dato la notizia di alcuni autobus carichi di dimostranti arrivati nella capitale egiziana.

Frattini: "Rischio guerra civile"
"L'Italia condanna ogni forma di violenza, intimidazione nei confronti dei giornalisti di tutti i Paesi" oltre agli ''episodi volti a indicare la presenza di infiltrati'' pronti a provocazioni ''per incitare'' alla violenza creando situazioni che possono essere ''prodromiche di una guerra civile''. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, riferendo in aula alla Camera.

Francia invita connazionali a rientrare
Il portavoce del governo francese, Francois Baroin, ha invitato tutti i francesi che non abbiano ''motivi urgenti o impegni pressanti'' a lasciare l'Egitto ''il prima possibile''.

Bilancio si aggrava
Fonti mediche hanno riferito che il bilancio degli scontri tra dimostranti antigovernativi e pro-Mubarak, proseguiti per tutta la notte, è di dieci morti. Il ministro della Sanità egiziana aveva parlato di cinque morti e oltre 800 feriti.

Ministro: "5 i morti e 800 feriti"
Il ministro della Sanità Ahmed Samih Farid ha confermato alla tv di Stato la morte di cinque persone negli scontri seguiti da una sparatoria al Cairo. I feriti sono 836, 86 quelli ancora ricoverati in ospedale. Lo riferisce Al Jazeera.

Esercito arresta alcune persone
L'esercito egiziano ha arrestato delle persone dopo le uccisioni avvenute in piazza Tahrir. Gli arresti sono stati eseguiti nei pressi della piazza Abdel Munim Riyad. La misura sarebbe stata eseguita "per evitare" ulteriori scontri.

Prima preghiera dopo strage in piazza
Migliaia di manifestanti anti-Mubarak hanno passato la notte in piazza Tahrir, al Cairo, nonostante l'uccisione di tre di loro a colpi di arma da fuoco da parte di sostenitori del presidente. Alle 5,30 ora locale (le 4,30 in Italia) si è tenuta la prima preghiera islamica della giornata. Molte persone si riscaldano intorno a falò. L'esercito presidia in forze la piazza.

Esercito spara colpi in aria
Secondo Al Arabiya, i militari hanno sparato colpi in aria per mettere in fuga degli uomini armati che sparavano da auto che viaggiavano a forte velocità sul ponte d'Ottobre. Gli spari hanno preso di mira i manifestanti anti-governativi riuniti sulla piazza Abdulmenem Riad, nei pressi di piazza Tahrir.

Usa: "Nostri cittadini lascino il Paese"
Il Dipartimento di Stato americano ha sollecitato i cittadini americani ad evitare l'Egitto e a recarsi "immediatamente" all'aeroporto per lasciare il Paese.

Nuovi scontri al Museo Egizio
Ancora duri scontri nella zona del Museo Egizio tra sostenitori di Mubarak e avversari. Il gruppo a favore del presidente ha lanciato molotov e altri oggetti incendiari. L'esercito ha risposto con gli idranti, e per le strade si è sviluppata una guerriglia urbana di vaste proporzioni.