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Egitto,diversi morti negli scontri

Indetto il coprifuoco in tutto il Paese

Cresce la tensione in Egitto.

Diverse persone sarebbero morte e altre mille sarebbero rimaste ferite negli scontri tra manifestanti e polizia in corso in tutto il Paese contro il governo di Hosni Mubarak. Fonti mediche hanno riferito che almeno 13 persone sono rimaste uccise negli scontri a Suez. Secondo l'emittente panaraba Al Jazeera, alcuni manifestanti sarebbero morti anche al Cairo, in Piazza Tahir, e ad Alessandria.

Segui la situazione in tempo reale:

Sei morti ad Alessandria. Sei egiziani sono stati uccisi nelle proteste ad Alessandria d'Egitto. Lo hanno reso noto fonti mediche, precisando che si tratta di quattro manifestanti, un poliziotto e una donna colpita da un proiettile mentre stava sul balcone di casa sua. Uno dei manifestanti è stato raggiunto da una pallottola alla testa.

Obama telefona a Mubarak. "Ho parlato con Mubarak dopo il suo discorso alla nazione. Il presidente egiziano ha assicurato maggiore democrazia. Ora deve essere conseguente a questi impegni". Lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, intervenendo per la prima volta sulla crisi egiziana. Obama nella telefonata di circa mezz'ora ha chiesto al presidente egiziano di non usare violenza contro i manifestanti. Leggi l'articolo

Egitto, altri file Wikileaks. In seguito ai disordini in Egitto degli ultimi giorni, il sito WikiLeaks ha pubblicato altri 56 dispacci relativi alla situazione politica nel Paese spediti dall'ambasciata del Cairo. Dai file emerge che quando l'anno scorso Mohamed El Baradei era tornato in Egitto il 19 febbraio, era stato accolto da migliaia di sostenitori. Questo ha fatto suggerire che El Baradei fosse visto come un'alternativa "indipendente" al regime corrotto dell'Egitto.

Mubarak parla al Paese: basta violenza, varato nuovo governo. Interrompere immediatamente gli atti di violenza e di sabotaggio: è l'appello rivolto dal presidente egiziano Hosni Mubarak ai manifestanti che sono per le strade delle principali città egiziane. Il presidente ha poi annunciato le dimissioni dell'attuale governo e la formazione di un nuovo esecutivo già sabato. Leggi l'articolo sul discorso del presidente

Tredici morti a Suez. Fonti mediche hanno riferito che almeno 13 persone sono morte e 75 sono rimaste ferite durante i disordini nella città di Suez, nell'Est del Paese. Tensione ancora alta anche al Cairo, dove i feriti sarebbero oltre mille.

Vip e imprenditori lasciano il Paese con jet privati. Le "personalità influenti" vicine al regime egiziano stanno lasciando il Paese con aerei privati. Lo riferisce Al Jazeera, citando il suo corrispondente dall'aeroporto del Cairo.

Due vittime negli scontri a Mansura. Due manifestanti sono rimasti uccisi durante scontri con le forze dell'ordine nella città di Mansura, nel Delta del Nilo, circa 120 km a Nord Est del Cairo. Lo riferisce la tv Al Jazeera.

Usa esorta a moderazione forze di sicurezza. La Casa Bianca ha esortato alla moderazione le forze di sicurezza nella risposta ai manifestanti in Egitto. Gli Stati Uniti hanno detto che la situazione in Egitto deve essere risolta attraverso "concrete riforme".

Casa Bianca: "Serve risposta a malcontento". Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha detto che il governo egiziano deve rispondere immediatamente alle "lamentele legittime" del popolo egiziano. Per gli Stati Uniti, la situazione che si è venuta a creare "può essere risolta solo dal popolo egiziano''.

Ue: "Liberare tutti i manifestanti". Il capo della diplomazia dell'Unione europea, Catherine Ashton, ha invitato le autorità egiziane a liberare "immediatamente e senza condizioni" tutti i manifestanti arrestati durante i movimenti di protesta contro il regime.

Museo egizio messo in sicurezza. L'esercito ha messo in sicurezza il Museo Egizio. Lo riferisce la televisione di stato egiziana, dopo che numerose voci riferivano di saccheggi cominciati all'interno del prestigioso museo.

Cairo, almeno 5 morti. Sono almeno cinque le persone morte nelle proteste anti-governative oggi al Cairo. Lo hanno riferito fonti mediche.

Farnesina: "Cessare immediatamente le violenze". L'Italia invita l'Egitto all' "immediata cessazione di ogni tipo di violenza" ed esprime anche "profondo rammarico per le vittime civili". Lo fa sapere la Farnesina.

Tentati saccheggi al museo egizio. Al Cairo vengono segnalati tentativi di saccheggio del Museo egizio: lo riferisce la tv Al Arabiya. "La gente sta cercando di proteggere il Museo egizio dal saccheggio", scrive in un messaggio su Twitter l'emittente araba.

Stop a voli turistici verso il Cairo, ma non sul Mar Rosso. L'Astoi, l'Associazione confindustriale dei tour operator (che rappresenta il 70% della categoria), ha bloccato i voli turistici verso il Cairo e le principali città egiziane oggetto di coprifuoco. Sul Mar Rosso prosegue invece la regolare programmazione delle partenze. Ciò in base alle informazioni dell'ambasciata italiana al Cairo e dalle notizie diffuse dall'unità di crisi della Farnesina. Alitalia ha spostato il volo Roma-Cairo di questa sera delle 21:50 alle 6 di domattina, per operare al di fuori del coprifuoco. Di conseguenza, il volo di rientro a Fiumicino slitterà nella mattinata di domani.

EgyptAir sospende i voli. La compagnia di bandiera egiziana EgyptAir ha deciso di sospendere i propri voli da e per l'Egitto a partire dalle 21 locali (le 20 in Italia) per 12 ore.

Carri armati ad Alessandria. I carri armati dell'Esercito egiziano sono stati dispiegati anche ad Alessandria. Lo riferiscono i corrispondenti Cnn e Al Jazeera sul posto via Twitter.

Cairo, 870 feriti. Sono 870 le persone ferite al Cairo oggi, alcune delle quali colpite da proiettili. Lo riferiscono fonti mediche nella capitale.

Port Said, 14enne ucciso. Un ragazzo di 14 anni è stato ucciso nel corso delle proteste a Port Said, città dell'Egitto settentrionale all'imboccatura del Canale di Suez. Lo ha riferito l'emittente satellitare al Jazeera. Nella città almeno 80mila persone sono tuttora in piazza per manifestare contro il governo.

Casa Bianca: "Ripristinare l'accesso a Internet ". La Casa Bianca ha chiesto al governo egiziano di "rispettare i diritti degli egiziani e ripristinare l'accesso a Internet e ai social network come Facebook e Twitter. Siamo molto preoccupati riguardo all'Egitto". Lo scrive su Twitter Robert Gibbs, il portavoce della Casa Bianca.

H. Clinton: "No a violenze contro dimostranti". Il segretario di Stato, Hillary Clinton, ha ammonito le autorità egiziane a non usare la violenza contro le dimostrazioni pacifiche nel Paese.

Coprifuoco in tutto il Paese. Il coprifuoco, inizialmente imposto dal presidente Hosni Mubarak al Cairo, a Suez e ad Alessandria, è stato esteso a tutto il Paese.

Più di mille gli arresti. Le autorità egiziane hanno arrestato più di mille manifestanti durante i disordini di questi giorni: è quanto ha denunciato la responsabile della Commissione Onu per i diritti umani, Navi Pillay, la quale, nel primo pomeriggio era anche tornata a chiedere la fine dello stato di emergenza, legislazione in vigore nel paese arabo dal 1981.


Cairo, esercito apre il fuoco. Spari di munizioni pesanti si sentono a ripetizione nel centro del Cairo, nella zona vicino a piazza Tahrir, alla sede della presidenza del Consiglio e del parlamento. Secondo alcuni testimoni, dozzine di dimostranti hanno tentato di salire sui carri armati dell'esercito arrivati a Suez. Per respingerli, i militari hanno aperto il fuoco.

Suez, carri armati in strada sparano sulla folla. I carri armati dell'Esercito egiziano sono arrivati nelle strade di Suez. Lo riferiscono alcuni testimoni. Decine di dimostranti cercano di salire sui mezzi per far scendere i militari ma questi rispondono sparando.

Wikileaks, Usa: "Esercito centro del potere in Egitto". Il vero "centro del potere" in Egitto è rappresentato "dall'esercito" e in caso di disordini i militari garantirebbero "un passaggio costituzionale dei poteri" anche a favore di un "civile". Ovvero Gamal Mubarak, il figlio del presidente Hosni Mubarak. Lo si apprende da un cablogramma USA pubblicato da Wikileaks. "Ci saranno delle violenze intorno alle elezioni parlamentari del 2010 e in quelle presidenziali del 2011 - spiega ai diplomatici americani Ali El Deen Hilal Dessouki, ex ministro dell'NPD - ma le forze di sicurezza saranno capaci di mantenere i controllo".

Cairo, in fiamme sede partito Mubarak. E' andata a fuoco la sede del Partito Nazionale democratico di Hosni Mubarak al Cairo. Lo mostrano le immagini in diretta della televisione satellitare Al Jazeera.

Usa: "Rispettare i diritti umani". Gli Stati Uniti hanno detto che "la violenza deve essere evitata" in Egitto dove la situazione è "profondamente preoccupante", e che i diritti umani "devono essere rispettati". Il Dipartimento di Stato ha poi ribadito che i canali di comunicazione nel Paese devono essere mantenuti aperti.

Agenti negli studi di Al Jazeera: "Togliete telecamere". Agenti di polizia in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione nella sede di Al Jazeera al Cairo, chiedendo di "togliere" le telecamere nell'edificio. Lo annuncia la stessa emittente araba.

Cairo, agenti si ritirano. La polizia si sta ritirando al Cairo in attesa dell'arrivo dell'esercito. "Via via, arriva l'esercito", ha detto un gruppo di agenti in borghese, mentre si allontanava dalla zona presidiata.

Cairo, blindati presidiano sede tv. Almeno quattro blindati dell'esercito egiziano sono stati schierati attorno all'edificio della tv di stato egiziana nel centro del Cairo. Lo ha confermato un alto ufficiale della polizia.

Annunciato il coprifuoco. La televisione di Stato egiziana ha annunciato che il coprifuoco è stato imposto a Il Cairo, Alessandria e a Suez fra le 18 e le 7 del mattino, ora egiziana.

Cairo, militari in strada. Unità militari sono state avvistate per le strade del Cairo durante le proteste. Lo riferisce la Cnn. La conferma è arrivata dalla tv di Stato, secondo cui il presidente egiziano Mubarak ha chiesto all'esercito di far rispettare l'ordine assieme alla polizia e di applicare il coprifuoco.

Suez, polizia lascia il centro della città. Tensione alta anche a Suez, dove la polizia egiziana ha lasciato il centro della città, ritirando i propri uomini dalle vie dove si trovano i manifestanti. Secondo la tv araba Al Jazeera, al posto della polizia sono intervenuti alcuni reparti dell'esercito per controllare l'area. La notizia arriva dopo che i manifestanti hanno chiesto l'intervento dei militari contro le cariche della polizia.

Cairo, 400 manifestanti arrestati. La situazione più critica resta però al Cairo, dove diversi testimoni hanno raccontato di aver visto cadaveri a terra in piazza Tahrir. Secondo fonti della sicurezza, nella città sarebbero stati arrestati 400 manifestanti.

Alessandria, manifestanti incendiano governatorato. Ad Alessandria gli agenti si sono rifiutati di lanciare i lacrimogeni contro i cortei. Una giornalista ha raccontato che nella città, come in molti altri centri, i manifestanti hanno preso il sopravvento, costringendo la polizia a retrocedere. I manifestanti anti governativi hanno incendiato l'edificio del governatorato.

Arresti domiciliari per el Baradei. Mohammed el Baradei, l'ex direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) e premio Nobel per la Pace, è tornato a casa. Lo conferma la madre, assicurando che suo figlio sta bene e si trova attualmente nella sua abitazione del Cairo. Il leader dell'opposizione laica in Egitto era rientrato nel Paese candidandosi a "guidare la transizione" del regime egiziano. Secondo la Cnn, che cita un alto responsabile della sicurezza egiziana, "el Baradei si trova agli arresti domiciliari".

Cairo, "pestaggi violenti contri i giovani". "Al centro del Cairo - riferiscono fonti missionarie in Egitto - l'aria si è fatta irrespirabile. Bisogna tenere le finestre chiuse per evitare di respirare il gas dei lacrimogeni lanciati dalla polizia. Uscire è impossibile, i poliziotti in borghese sono mischiati alla folla e abbiamo assistito a scene di pestaggi violenti nei confronti di giovani poco più che ventenni". Nel frattempo il governo egiziano ha ordinato a tutti gli operatori di telefonia mobile di sospendere il servizio in determinate aree del Paese.