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Tunisia, marcia sulla capitale

Chieste dimissioni governo transizione

Migliaia di manifestanti si sono messi in marcia nel tardo pomeriggio di sabato verso la capitale della Tunisia dal governatorato centrale di Sidi Bouzid, dove il 18 dicembre iniziò la rivolta contro il vecchio regime.

Riprendono dunque le proteste nel Paese, mentre il partito dell'oppositore tunisino Moncef Marzouki, Congresso per la Repubblica, ha chiesto una nuova Costituzione e le dimissioni del governo di transizione.

Le proteste erano scattate inseguito al suicidio di un giovane disoccupato, Mohamed Bouaziz, improvvisatosi ambulante e privato dalle autorità della sua unica fonte di reddito. Secondo Mohamed Fadhel, un portavoce sindacale partecipante all'iniziativa organizzata per reclamare le dimissioni dal nuovo governo transitorio dei ministri già in carica sotto l'ex presidente Zine al-Abidine Ben Ali, il corteo conterebbe non meno di 2.500 dimostranti.

Su Internet, specie attraverso i social network, sono partiti diversi appelli a unirsi alla protesta. Quest'ultima, subito chiamata "Carovana della Libertà", è partita da Menzel Bouzaiane, 280 chilometri a sud di Tunisi. Ha già raggiunto Regueb, dove i manifestanti trascorreranno la notte; la popolazione è accorsa per festeggiarli e offrire loro cibo e bevande.

Domenica la marcia proseguirò per Kairouan. L'obiettivo è arrivare a Tunisi "entro quattro o cinque giorni", ha spiegato ancora Fadhel. Il sindacalista ha aggiunto che proteste analoghe hanno preso le mosse da Kasserine, altro epicento di disordini situato più a nord, e da Gafsa, località mineraria nel sud-ovest del Paese maghrebino. Nella stessa capitale in giornata erano dilagate nuove dimostrazioni e per la prima volta, oltre a dissidenti, studenti ed esponenti sindacali, vi hanno preso parte anche centinaia di agenti di polizia.