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La Svizzera congela beni di Ben Ali

Lʼannuncio delle autorità locali

La Svizzera ha deciso di bloccare gli eventuali fondi illegali presenti negli istituti del Paese appartenenti all'ex presidente tunisino Ben Ali.

Lo ha annunciato il presidente della Confederazione elvetica. Lunedì si era diffusa la notizia che l'ex first lady, Leila Trabelsi, sarebbe fuggita dalla Tunisia portandosi dietro un ingente tesoro accumulato nel corso degli anni al potere.

Sono stati bloccati dunque tutti i conti correnti di Zine el Abdine Ben Ali. Ma la Svizzera ha congelato anche i conti dell'uomo forte della Costa d'Avorio, Larent Gbabo che, uscito sconfitto dal ballottaggio del 28 novembre, continua però a governare di fatto il Paese forte del sostegno dell'esercito, senza concedere la vittoria al rivale, Alassane Ouattara, l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale.

Rilasciati tutti i prigionieri politici
Intanto, un ministro del governo di transizione ha riferito che tutti i prigionieri politici sono stati rilasciati. Si tratta, tra gli altri, di attivisti dell'Ennahda, il movimento integralista islamico fuorilegge, ha precisato Nejib Chebbi, leader del Partito democratico progressista (Pdp, opposizione) e ministro per lo Sviluppo regionale. "Non ci sono più prigionieri di Ennahda in carcere", ha aggiunto.

Premier: "Ben Ali non torni"
Il primo ministro tunisino Mohammad Ghannouchi ha parlato con l'ex presidente Zine el Abidine Ben Ali dicendogli di non tornare in patria. Lo ha riferito un ministro. La tv tunisina ha detto inoltre che 33 membri della famiglia del deposto presidente Ben Ali sono stati arrestati e ha mostrato sequestri di oro e gioielli.

Bloccato a Parigi aereo con materiale anti-sommossa
Intanto un aereo in partenza per la Tunisia, con a bordo del materiale ordinato dal regime dell'ex presidente tunisino Ben Ali a un'impresa francese, tra cui bombe lacrimogene e giubbotti anti-proiettile, è stato bloccato venerdì all'aeroporto di Rossy-Charles de Gaulle, a nord di Parigi, secondo quanto ha riferito il portavoce del governo Francois Baroin.

L'aereo, con a bordo "del materiale per il mantenimento dell'ordine pubblico", è stato fermato dalle dogane di Roissy, a seguito di un intervento del ministero degli Esteri, poche ore prima che l'ex presidente Ben Ali lasciasse il suo Paese.
Parlando con i giornalisti dopo il Consiglio dei ministri, Baroin ha precisato che nel carico si trovavano bombe lacrimogene e giubbotti anti-proiettile. Tutto materiale che Ben Ali aveva ordinato a un gruppo francese specializzato nell'esportazione di attrezzature militari prima della sua fuga ma che, ha precisato Baroin, "non è mai partito". Il carico è ora in deposito all'aeroporto di Roissy.