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Ben Ali,moglie in fuga con "tesoro"

Avrebbe con sé 1,5 tonnellate dʼoro

Nuovi dettagli sulla fuga dalla Tunisia della famiglia del presidente deposto Zine El-Abidine Ben Ali.

Stando ai servizi segreti francesi citati dal quotidiano Le Monde, l'ex first lady tunisina, Leila Trabelsi, sarebbe fuggita portandosi dietro una parte del "tesoro" accumulato nel corso degli anni al potere, 1,5 tonnellate d'oro. Carica di lingotti, la Trabelsi prima sarebbe partita per Dubai e poi si sarebbe trasferita a Gedda, in Arabia Saudita.

Nel dettaglio, prima della caduta del regime, la first lady si sarebbe recata nella Banca di Tunisi per svuotare le cassette di sicurezza intestate alla famiglia e a prendere i preziosissimi lingotti. Inizialmente il governatore si sarebbe rifiutato di consegnarle l'oro, ma in seguito all'intervento di Ben Ali avrebbe ceduto.

"Sembra che la moglie di Ben Ali sia partita con l'oro - ha spiegato un alto funzionario di Parigi al quotidiano francese - 1,5 tonnellate d'oro, pari a 45 milioni di euro".

Il presidente Ben Ali, dal canto suo, non credeva che la sua uscita di scena sarebbe stata così rapida. In base alle informazioni di Parigi, l'ex leader tunisino avrebbe infatti anche registrato un messaggio alla nazione che però non ha avuto il tempo di diffondere. Ben Ali non voleva quindi lasciare il Paese volontariamente, ma è stato destituito. Un ruolo fondamentale nella sua caduta l'hanno avuta l'esercito e il capo di stato maggiore, che si è rifiutato di sparare sulla folla, secondo quanto riferiscono i servizi segreti europei.

Artiglieria a difesa del palazzo presidenziale
I militari hanno ammassato carri armati e artiglieria pesante all'ingresso del palazzo presidenziale, luogo simbolico della legittima autorità costituita, dopo che tutta l'area circostante è stata teatro di scontri e sparatorie notturne tra soldati e miliziani fedeli a Ben Ali. Intanto violenti combattimenti tra militari e fedelissimi del dittatore deposto sono in corso a Biserta, importante base militare tunisina.

Mauritania, uomo si dà fuoco
Un uomo si è dato fuoco davanti al palazzo presidenziale della Mauritania. Lo ha riferito la polizia. Sembra l'ennesimo gesto di emulazione dello 'Jan Palach' tunisino, il 22enne Mohamed Bouziz che il 17 dicembre scorso si cosparse di benzina e si diede alle fiamme, innescando le proteste nel Paese maghrebino. Il manifestante mauritano, un imprenditore di 40 anni, protestava contro presunti maltrattamenti subiti dalla sua tribù ad opera del governo.