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Cesare Battisti, in fuga dal 1991

La vicenda giudiziaria di Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac) condannato in Italia all'ergastolo per quattro omicidi, va avanti da 19 anni.

Queste le tappe principali.

- 1979: L'ex militante 'rosso' viene arrestato per banda armata.

- Anni '80: Detenuto nel carcere di Frosinone, mentre è in corso l'istruttoria, il 4 ottobre 1981 Battisti riesce ad evadere e a fuggire in Francia. Per un anno vive da clandestino a Parigi dove conosce la sua futura moglie. Poi si trasferisce con la compagna in Messico dove nasce la sua prima figlia. Durante il soggiorno messicano i giudici italiani lo condannano in contumacia all'ergastolo per quattro omicidi.

- 1990: Battisti torna a Parigi dove, nel frattempo, sono andate a vivere la moglie e la figlia. Nella capitale francese, fa il portiere di uno stabile, ma frequenta la comunità di rifugiati italiani che lì vive grazie alla cosiddetta 'dottrina Mitterrand': l'impegno dell'allora presidente francese a dare ospitalità ai ricercati della giustizia italiana negli anni di piombo, in cambio della rinuncia alla violenza. Intanto, Battisti termina un romanzo e si guadagna da vivere traducendo in italiano racconti di autori noir francesi. Poco tempo dopo viene però arrestato a seguito di una richiesta di estradizione del governo italiano.

- 1991: in aprile, dopo quattro mesi di detenzione, la Chambre d'accusation di Parigi lo dichiara non estradabile: Battisti torna libero.

- 1999: Gallimard pubblica nella Serie Noir il suo libro 'Travestito da uomo'.

- 2002: riparte la richiesta del governo italiano per l'estradizione. In Francia il mondo degli intellettuali della 'gauche' si schiera a suo favore con numerose manifestazioni.

- 2004: a febbraio ottiene la cittadinanza francese. Pochi giorni dopo viene arrestato e la gauche organizza una campagna contro l'estradizione, una decisione che tradirebbe la 'dottrina Mitterrand'. L'estradizione viene concessa dalle autorità d'Oltralpe il 30 giugno 2004. A seguito di tale provvedimento, Battisti, ad agosto, fugge e torna alla latitanza.

- 2007: viene arrestato in Brasile il 18 marzo, ma il leader dei Pac si rivolge allo Stato brasiliano e chiede lo status di rifugiato politico.

- 2008: il 28 novembre il Comitato nazionale per i rifugiati del governo brasiliano, organo di prima istanza per le richieste di asilo politico, respinge la richiesta dell'ex terrorista. L'estradizione sembra più vicina.

- 2009: "Se torno in Italia mi ammazzano" avverte Battisti, dal carcere di Papuda, Brasilia, augurandosi che il ministro della giustizia brasiliano, Tarso Genro, "che ha vissuto sulla sua pelle gli effetti della repressione politica (durante la giunta militare al potere in Brasile dal 1964 al 1984) rigetti le argomentazioni del governo italiano". Pochi giorni dopo Genro gli concede lo status di rifugiato politico. La concessione dello status di rifugiato politico ha creato forti dissapori tra Italia e Brasile, tanto che il governo italiano, all'indomani della decisione di Genro, ha richiamato l'ambasciatore in segno di protesta. Ma il Tribunale supremo federale (Stf) brasiliano, il 18 novembre, dichiara illegittimo lo status di rifugiato politico concesso dal governo. La pronuncia, 5 voti favorevoli e 4 contrari, è favorevole all'estradizione di Battisti in Italia, anche se lascia al presidente Luiz Inacio Lula da Silva la parola definitiva sulla sua effettiva esecuzione.

- 2010: il 5 marzo il Tribunale di Rio de Janeiro condanna Battisti a due anni da scontare in regime di semilibertà per uso di passaporto falso.