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Brasile,torna nostro ambasciatore

La Farnesina richiamerà a Roma l'ambasciatore d'Italia in Brasile, Gherardo La Francesca, per consultazioni dopo la decisione di Lula di non estradare Battisti.

In una nota del ministero si spiega infatti che si intende "definire il percorso dell'azione giudiziaria del governo italiano in difesa delle proprie legittime aspettative basate sul Trattato bilaterale di estradizione e sulla sentenza del Tribunale Supremo brasiliano".

Il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha inoltre espresso "il più vivo sconcerto e la profonda delusione per una decisione insolita rispetto alla stessa prassi istituzionale brasiliana, che contraddice i principi fondamentali del diritto e offende i familiari e la memoria delle vittime dei gravissimi atti di violenza commessi da Cesare Battisti". In una nota si spiega poi che "tanto più incomprensibili e inaccettabili agli occhi del governo italiano e di tutti gli italiani appaiono le modalità dell'annuncio e il riferimento, nelle motivazioni della decisione, al presunto aggravamento della situazione personale di Battisti".

"Evitare la scarcerazione"
Il governo italiano punta a "utilizzare immediatamente tutti i possibili margini offerti dall'ordinamento giuridico brasiliano per ottenere nei tempi più rapidi la sospensione della procedura di scarcerazione di Cesare Battisti", come precisa ancora la Farnesina, spiegando che l'Italia lavorerà per "far sì che il Tsf verifichi l'incompatibilità della decisione presidenziale con la sua stessa precedente sentenza del novembre 2009 che aveva negato i presupposti per la concessione a Battisti dello status di rifugiato".

Cicchitto: andremo fino in fondo
"La decisione di negare l'estradizione al pluricriminale Battisti rappresenta un vulnus gravissimo nei rapporti diplomatici Italia-Brasile. Le motivazioni accampate e lasciate trapelare attraverso gli organi di stampa sono alibi privi di fondamento giuridico", ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. "Siamo sicuri che il governo italiano andrà fino in fondo per assicurare alla giustizia un assassino che deve pagare per le colpe commesse. Siamo vicini e solidali con il dolore dei parenti delle vittime che ancora attendono giustizia".

Un messaggio al nuovo presidente
Frattini ha chiesto all'ambasciatore italiano in Brasile di recapitare al nuovo presidente, Dilma Rousseff, al momento stesso del suo insediamento, un messaggio sul caso Battisti. Un messaggio in "cui si fa stato della ferma determinazione del governo italiano a esperire tutte le possibili vie legali per ottenere l'estradizione in Italia di Battisti, nonchè il nostro forte auspicio affinché il nuovo Presidente possa rivedere la decisione del suo predecessore e uniformarsi alla sentenza del Tribunale Supremo Brasiliano".

Meloni: in piazza contro questa decisione
"Grande amarezza per la decisione di Lula" viene espressa dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni. "E' una scelta incomprensibile - spiega - che rinnova il dolore dei familiari delle vittime di Battisti e arreca un'offesa profonda all'Italia intera. Il fatto che il presidente Lula motivi la decisione con l'incapacità delle nostre istituzioni di garantire la sicurezza di Battisti, poi, è francamente inaccettabile. Considerare l'impianto civile e giudiziario italiano alla stregua di un barbaro sistema basato sulla regola 'occhio per occhio, dente per dente', è sintomo di grave superficialità e scarso senso della storia". "Da oggi - conclude la Meloni - ricominciano le vacanze per un pluriomicida che non ha mai scontato le proprie gravi responsabilità. Resta solo da confidare nell'indignazione dei cittadini brasiliani e della comunità internazionale, affinché il prossimo presidente del Brasile riveda una decisione odiosa che nessuna motivazione ideologica può giustificare. Sarò personalmente in piazza, insieme ai ragazzi della Giovane Italia, per dimostrare tutta la solidarietà dei giovani italiani a Alberto Torregiani e ai familiari delle vittime".

Calderoli: inaudito
"Le tante vittime di Cesare Battisti oggi muoiono per la seconda volta", ha detto il ministro Roberto Calderoli. "E' inaudita la risposta data dall'uscente presidente brasiliano Lula che contraddice il Supremo Tribunale Federale brasiliano, oltre alla giustizia italiana, rendendosi così complice di un terrorista pluri omicida. Il Governo italiano ora dovrà immediatamente fare ricorso nelle sedi giudiziarie competenti, ma il Brasile e la sua condotta, nel frattempo, andranno pesantemente sanzionati. Gli affari di qualcuno non possono mettere da parte la giustizia, una giustizia oggi negata e di questo è colpevole non soltanto il Brasile ma anche la Francia".

Bindi: una decisione che offende le coscienze
"Una decisione sbagliata, che offende la coscienza degli italiani e i principi di legalità e giustizia. Il governo italiano avrebbe dovuto agire con più determinazione e meno tatticismi. Resta una profonda amarezza", ha detto il vicepresidente della Camera e presidente dell'Assemblea nazionale Pd, Rosi Bindi. Mentre i senatori leghisti del Veneto propongono: boicottiamo il Brasile. "Tutto ciò che entra in Italia dal Brasile, anche uno spillo, deve marcire nei magazzini. L'affronto del guerrigliero Lula è stato troppo", dicono in una nota, facendo appello "ai fratelli veneti della quarta generazione in Brasile perché facciano sentire la loro indignazione nelle piazze davanti a tutti i municipi brasiliani".