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Cellula artificiale, Vaticano cauto

"E' stato ottenuto un risultato interessante, ma ora si tratta di unire al coraggio la cautela".

Lo scrive l'Osservatore romano, commentando la realizzazione della prima cellula artificiale in grado di autoreplicarsi. Il quotidiano vaticano ha aggiunto che la cellula creata dell'equipe del genetista Craig Venter è "un ottimo motore, ma non è la vita". "Le azioni sul genoma possono, si spera, curare, ma vanno a toccare un terreno fragilissimo".

La notizia, pubblicata su Science, riguarda la costruzione della prima cellula batterica da parte del gruppo americano che fa capo a Craig Venter, il genetista dei primati nella lunga corsa alla realizzazione della vita artificiale. Una cellula capace di autoreplicarsi, e ritenuta un possibile primo "germe" il cui punto d'arrivo potrebbe essere una forma vivente costruita in laboratorio e programmata per una funzione precisa.

Vaticano: "Interessante, ma siano date delle regole"
L'Osservatore Romano, esprimendo il primo commento ufficiale riconducibile al Vaticano sulla scoperta, ricorda la sintesi di laboratorio del virus della poliomielite ottenuta nel 2002, sottolineando che ''il lavoro di Craig Venter e del suo team, autori dello studio, è certamente più raffinato''. ''Un lavoro di ingegneria genetica di alto livello, un passo oltre la sostituzione di parti del Dna. Ma in realtà - aggiunge - non si è creata la vita, se ne è sostituito uno dei motori''. ''Un  risultato interessante - prosegue l'articolo, a firma di Carlo Bellieni - che può trovare applicazioni e che deve avere delle regole, come tutte le cose che toccano il cuore della vita''. 

''L'ingegneria genetica può fare del bene - afferma il giornale vaticano - basti pensare alle possibilità di curare malattie cromosomiche. Si tratta - avverte tuttavia - di unire al coraggio la cautela: le azioni sul genoma possono, si spera, curare, ma vanno a toccare un terreno fragilissimo in cui l'ambiente e la manipolazione giocano un ruolo che non deve essere sottovalutato: il Dna non è il motore cui si sostituisce il pistone - sottolinea l'Osservatore Romano - ma una parte di un essere vivente su cui stimoli inopportuni, magari fatti a fin di bene, possono 'spegnere' dei geni in maniera inaspettata, secondo le regole dell'epigenetica. Molti sono infatti preoccupati per i possibili sviluppi futuri di organismi geneticamente modificati''.

Lombardi: "Occorre saperne di più"
Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha riferito di non aver letto l'articolo di "Science", aggiungendo che "pur senza porre in dubbio l'autorevolezza della rivista scientifica, già altre volte simili annunci sono stati, a distanza di tempo, ridimensionati. Occorre comunque aspettare - ha concluso - di saperne di più".

Bagnasco: bisogna fare i conti con l'etica
Questa creazione della cellula artificiale "è un ulteriore segno della grande intelligenza dell'uomo". Lo ha detto a Torino il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, prima di entrare al Duomo per visitare la Sindone. "Non conosco i termini precisi della questione - ha spiegato il cardinale - ho letto solo i titoli sui giornali questa mattina, ma certamente se le cose stanno così questo è un ulteriore segno dell'intelligenza, dono di Dio per conoscere meglio il creato e poterlo meglio ordinare, ulteriormente ordinare".

"D'altra parte - ha sottolineato Bagnasco - l'intelligenza non è mai senza responsabilità, quindi ogni forma di intelligenza e ogni acquisizione scientifica vale in sé deve sempre essere commisurata alla dimensione etica, che ha al cuore la dignità vera di ogni persona nella prospettiva del creato".