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La marea nera arriva in Louisiana

La marea nera provocata dall'incidente alla piattaforma Bp è arrivata sulle coste della Louisiana: le prime propaggini hanno raggiunto il delta del Mississippi.

L'ondata di petrolio, molto più vasta di quanto inizialmente immaginato, rischia di provocare un disastro ambientale peggiore di quello della Exxon Valdez nel 1989. Dichiarato lo stato di catastrofe nazionale. Obama ha chiamato i governatori delle aree a rischio.

Giovedì la perdita di petrolio causata dall'incidente della Deepwater Horizon si è rivelata cinque volte più grave di quanto inizialmente previsto, con conseguenze che potrebbero eguagliare o superare quelle del disastro della Exxon Valdez del 1989. Il presidente Barack Obama, costantemente informato, ha chiamato i governatori delle aree costiere a rischio: oltre alla Lousiana, il Texas, l'Alabama, il Mississippi, la Florida. I pescatori del Delta hanno intanto passato la notte a raccogliere gamberi prima che l'onda nera del greggio li intrappolasse e li uccidesse tutti. A rischio sono però anche centinaia di specie di pesci, uccelli e altre forme di vita di un ecosistema particolarmente fragile e già sottoposto a traumi al passaggio dell'uragano Katrina.

A New Orleans, città devastata dall'uragano nel 2005, l'aria è diventata pesante per i vapori acri del greggio: sono stati effettuati test per verificare le denunce dei residenti che hanno intasato i centralini comunali e della protezione civile. Per la Casa Bianca, secondo il Washington Post, la marea nera presenta un problema non solo ambientale ma anche politico: il presidente solo qualche settimana fa aveva dato vita a un impopolare (tra gli ambientalisti) programma di trivellazioni offshore. E le preoccupazioni dei verdi si sono rivelate fondate.

Una seconda piattaforma si rovescia in Louisiana
Intanto, un'altra piattaforma petrolifera si è rovesciata in un canale vicino a Morgan City, in Louisiana. Lo ha riferito la Guardia Costiera a Houston. Per i militari costieri una unità mobile di trivellazione si è ribaltata nel canale Charenton, situata a sud dell'autostrada 90. La Guardia Costiera ha aggiunto che l'unità di trivellazione, che ha un serbatoio capace di contenere 80.000 litri di diesel, non sta perdendo carburante ma per motivi precauzionali sono state alzate barriere galleggianti di contenimento. Non ci sono notizie di feriti.

Stato di emergenza in Florida
Il Governatore della Florida, Charlie Crist, ha dichiarato lo stato di emergenza nelle zone costiere del Panhandle per la chiazza di petrolio fuoriuscita da una piattaforma. La marea nera, ha detto, "si dirige a nord e minaccia la nostra costa".

Obama ordina di aprire un'inchiesta
Il presidente americano Barack Obama ha ordinato un'inchiesta che vada a fondo sull'incidente alla Deepwater Horizon e si aspetta di vederne i risultati entro 30 giorni. Lo ha detto lo stesso presidente alla Casa Bianca, precisando che l'industria del petrolio è importante per la sicurezza energetica degli Usa ma le trivellazioni offshore vanno fatte ''in modo responsabile''.

Bob Kennedy Jr fa causa al governo
Il figlio di Robert Kennedy e noto avvocato ambientalista, Bob Kennedy Jr., ha fatto causa, attraverso la sua organizzazione Waterkeeper Alliance, al governo federale per conto dei pescatori della Louisiana danneggiati dalla marea nera del Golfo del Messico. Intanto, il ministro della Sicurezza Interna Usa, Janet Napolitano, ha chiesto a Bp di mobilitarsi di più per contenere la marea: "Continueremo a spingere Bp a proteggere le nostre coste".

Coinvolta la Difesa Usa
Obama ha promesso ai governatori ogni risorsa disponibile: Bobby Jindal, della Louisiana, ha chiesto fondi per mobilitare 6.000 uomini della Guardia Nazionale. Tocca a Bp, le cui azioni giovedì hanno perso l'8 per cento sui mercati, in prima battuta contenere il disastro, ma ora che la marea nera ha toccato terra, le risorse private non bastano. "Sebbene la Bp sia responsabile dei costi e dei finanziamenti, la mia amministrazione continuerà ad utilizzare ogni singola risorsa disponibile a nostra disposizione, compreso il Dipartimento della Difesa, per affrontare questo incidente", ha detto il presidente Usa Barack Obama.

Primi animali ricoperti dal petrolio
Sempre più elevato il livello di gravità che la macchia d'olio sta causando sull'ambiente. I primi animali coperti dal petrolio della marea nera sono arrivati a riva, lo ha riportato la Abc. Alcuni uccelli sono stati già accolti e curati dai veterinari del Tri-State Bird Rescue and Research di Fort Jackson in Louisiana. ''Il disastro si intensifica'', ha annunciato la rete televisiva. Nelle paludi del Delta del Mississippi vivono oltre 400 specie animali.

Bp: "Spese saranno a nostro carico"
Il conto per il disastro causato dall'incidente alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon sarà a carico della Bp: lo ha detto un portavoce dell'azienda, Nigel Chapman, interpellato dalla Bbc. ''Il conto è nostro - ha spiegato - Tutte le risorse dell'azienda sono concentrate su questo evento, perché venga gestito rapidamente, in particolare per difendere la costa al meglio possibile. Abbiamo squadre di tecnici al lavoro, equipaggiamento in quantità. Il fine principale, al momento, è proteggere l'ambiente: per questo abbiamo personale e equipaggiamento lungo la costa, per proteggerla".

Soccorsi costano 6 milioni di dollari al giorno
Negli ultimi anni la BP è stata coinvolta in diversi incidenti e controversie, e ha dovuto pagare spese ingenti di risarcimento, nonché multe (solo l'anno scorso 2 milioni di dollari per equipaggiamento non a norma in campi petroliferi lungo il North Slope, in Alaska). Ma secondo gli esperti - che non indicano cifre - il conto potrebbe essere assai più salato, questa volta: oltre alle spese di pulizia, che già ora ammontano a 6 milioni al giorno, Bp potrebbe dover affrontare multe e costi per garantire una maggior sicurezza delle piattaforme che gestisce nel Golfo del Messico. Poi ci saranno i costi legali.

L'esperto: "Marea nera inarrestabile"
La marea nera nel Golfo del Messico "è inarrestabile, sulle coste si riverserà l'80% di greggio". Lo ha detto Ezio Amato già responsabile del servizio emergenze ambientali in mare dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), oggi in forza alle Nazioni Unite.