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Esplosione in Daghestan, 2 morti

Due persone sono rimaste uccise nella regione russa del Daghestan per l'esplosione della loro auto, che presumibilmente trasportava esplosivi, mentre una terza persona è rimasta gravemente ferita.

Dopo gli attentati di Mosca, che hanno fatto 39 morti, e quelli di Kizlyar, città del Daghestan dove le vittime sono state 12, pare quindi che i terroristi abbiano intenzione di proseguire nella loro campagna di attentati.

Mercoledì, rivendicando l'attentato alla metropolitana di Mosca costato la vita a 39 persone, l'emiro dell'autoproclamato califfato del Caucaso aveva annunciato nuovi attentati contro la presenza russa nella regione.

Il primo ministro russo, Vladimir Putin, aveva dichiarato che c'è un filo di collegamento fra l'attentato doppio di Mosca, e l'attacco di Kizliar. Putin ha ipotizzato che a condurre le due sanguinose operazioni sia stata la "stessa banda" di matrice islamista-caucasica. Il presidente Dmitri Medvedev ha poi ribadito la teoria: "sono anelli di una stessa catena", ha detto.

L'idea del primo ministro russo e del presidente è sostenuta anche dal presidente del Daghestan Magomedsalam Magomedov, che usa le stesse parole di Medvedev: "le esplosioni nella metro di Mosca e quelle di oggi a Kizliar sono maglie della stessa catena". Una catena che parte nel Caucaso del Nord e che ormai si dirama in tutta la Russia, come vuole il leader ribelle ceceno. Doku Umarov un mese fa aveva minacciato di portare la guerra nelle città russe.

Medvedev. "Misure più dure e feroci"
Il leader del Cremlino, Dmitri Medvedev, ha sollecitato l'allargamento e il rafforzamento delle misure antiterrorismo, che a suo avviso devono essere non solo più efficaci, ma anche dure, feroci e preventive. "L'elenco delle misure nella lotta contro il terrorismo va ampliato; esse devono essere non solo più efficaci, ma anche dure, feroci e preventive. Bisogna punirli", ha dichiarato Medvedev nella capitale daghestana Makhackala, precisando che le sue proposte riguardano tutti i Paesi impegnati nella lotta al terrorismo.

Fsb: "Sappiamo identità organizzatori"
Il capo dell'Fsb Aleksandr Bortnikov ha reso noto che i servizi segreti russi "conoscono l'identità degli organizzatori degli attentati", scrive l'agenzia Interfax, secondo la quale il generale si riferisce agli attentati alla metro di Mosca e a Kislyar in Daghestan. Bortnikov ha annunciato che vi sono dei fermi e degli interrogatori in corso. "Abbiamo raccolto certi elementi, e fermato una serie di persone, sono in corso interrogatori, abbiamo ricevuto le prove materiali, stiamo facendo delle perizie", ha dichiarato.

Attentato in metro, kamikaze era donna daghestana
E' stata identificata come una donna residente in Daghestan la kamikaze che si è lasciata esplodere lunedì nella stazione Park Kulturi della metro di Mosca: lo riferisce l'agenzia Ria Novosti, che cita una fonte anonima dei servizi di sicurezza del distretto del Caucaso del Nord. "Al momento è stata identificata solo l'attentatrice che ha fatto esplodere una bomba alla metro di Park Kulturi. E' una residente del Daghestan", ha dichiarato la fonte, celando il nome della donna per non compromettere l'indagine. Gli investigatori sarebbero a buon punto anche per l'identificazione della seconda kamikaze, quella che si è lasciata esplodere alla metro Lubianka. Gli inquirenti sarebbero riusciti a ricostruire anche la catena dell'organizzazione degli attentati.