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Oro degli ebrei in denti di Hitler

Lo rivela uno studio di due tedeschi

Nelle otturazioni dei denti di Hitler ci sarebbe l'oro prelevato dalla bocca degli ebrei mandati a morire nelle camere a gas di Auschwitz e di altri lager nazisti.

A ritenerlo molto probabile sono lo storico berlinese Henrik Eberle e Hans-Joachim Neumann, professore emerito della "Charitè", il più grande ospedale berlinese, che hanno appena pubblicato un libro in cui si chiedono se Hitler fosse malato, dal titolo "War Hitler krank?".

I due studiosi hanno scoperto che il dentista del Fuehrer possedeva 50 chili d'oro proveniente dai lager nazisti. Nel corso delle loro ricerche gli autori hanno esaminato tra l'altro anche la lista degli 82 medicinali prescritti al Fuehrer dal suo medico personale, il dottor Theodor Gilbert Morell. Lo studio fa invece piazza pulita delle leggende secondo le quali il dittatore nazista soffriva di schizofrenia, era sifilitico e cocainomane.

Il viagra del Fuehrer
Una delle rivelazioni del libro riguarda le richieste fatte dal Fuehrer al suo medico di fornirgli preparati atti ad aumentare la sua potenza sessuale. Ogni volta che Eva Braun andava a trovarlo, Hitler si sottoponeva ad iniezioni di testosterone, mentre a volte prima degli incontri amorosi ricorreva ad iniezioni a base di estratti di vescica seminale e di prostata prelevati da giovani tori. Per combattere la stanchezza, invece, Hitler si faceva regolarmente iniettare per via intravenosa o intramuscolare una soluzione di glucosio.

La paura del cancro e il pene storto
Una delle sue maggiori paure era di ammalarsi di cancro, mentre a causa della sua persistente raucedine si fece togliere due volte i polipi alle corde vocali. Il terrore di ammalarsi anche di influenza era tale, che una volta se la prese con il suo barbiere. "Quel becero è raffreddato da cinque giorni e non mi ha detto niente", sbottò. Il libro spiega che non c'è alcuna conferma del fatto che Hitler fosse privo di un testicolo o che avesse un pene storto, conseguenza di un morso subito da giovane ad opera di un caprone.

Aveva il Parkinson
Confermato è invece che Hitler soffriva del morbo di Parkinson, oltrechè di aerofagia, per combattere la quale era diventato vegetariano. La propaganda nazista aveva invece spiegato questa scelta alimentare con l'amore del Fuehrer per gli animali. Per cercare di venire a capo della sua persistente aerofagia, Hitler assumeva una quantità enorme di medicinali, contenenti anche una minima dose di stricnina.

Era un cocainomane?
Gli autori dello studio smentiscono anche la tesi che Hitler abbia fatto regolarmente uso di sostanze eccitanti come la pervitina. Dallo studio della documentazione medica riguardante il dittatore nazista, risulta infatti che il dottor Morell gli prescrisse una sola volta questa sostanza. "Non c'è alcun indizio", scrivono gli autori del libro, "che Hitler fosse in grado di tenere le sue riunioni quotidiane per l'esame della situazione solo perché era sotto l'effetto della pervitina". I due studiosi berlinesi spiegano anche che non esiste alcuna prova di una dipendenza del Fuehrer dalla cocaina.