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Perde prototipo iPhone: si suicida

Drammatica scelta di ingegnere cinese

Scoppia su Internet la polemica contro la Apple.

Ma non si tratta di una banale questione come può essere quella sui prezzi dei suoi terminali, quanto sulla rigidità aziendale che spinge i dipendenti oltre i limiti. Il caso in questione riguarda un ingegnere di uno stabilimento cinese che, dopo aver perso un prototipo del nuovo iPhone, ha decisio di suicidarsi. Da qui le accuse alla casa madre di una pressione esagerata sui collaboratori.

Il caso, svelato da poco dalla stampa di Pechino e ripreso dai blogger americani, riaccende le polemiche sulla rigidità della disciplina aziendale in Apple, dove sembra vigere una vera ossessione per la segretezza. Il 25enne ingegnere Sun Danyong, da poco assunto alla Foxconn, una sussidiaria del colosso di Cupertino con sede a Sherzen, in Guandong, era stato incaricato di inviare 16 esemplari della prossima generazione di iPhone alla casa madre in California.

Al momento di spedire gli iPhone, Sun si è accorto che ne mancava all'appello uno. Ha così informato i superiori, e dopo due giorni il suo appartamento è stato passato al setaccio da tre funzionari della Foxconn che lo avrebbero sottoposto a interrogatorio e molestato sessualmente. "Non è che l'inizio", avrebbe confidato il giovane a un amico, poche ore prima gettarsi dal dodicesimo piano del palazzo in cui viveva.

"Siamo amareggiati dalla tragica perdita di un giovane impiegato e aspettiamo l'esito dell'inchiesta", ha dichiarato il portavoce di Apple Kiristin Huguet. "Chiediamo ai nostri fornitori di trattare i lavoratori con rispetto", ha aggiunto. Un portavoce della Foxconn, già in passato accusata di infrangere le pur minime leggi cinesi sul lavoro, ha ammesso "problemi nell'aiutare i giovani dipendenti a sopportare la pressione psicologica della vita in azienda".

Secondo la stampa, tuttavia, Apple non sarebbe del tutto estranea alla vicenda, e nel giugno scorso il New York Times aveva denunciato gli incessanti controlli da parte della Mela sui propri dipendenti, anche a mezzo di vigilanti interni, per evitare fughe di notizie verso i blog di tecnologia, affamati di qualsiasi piccola novità dal mondo Apple.