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Obama, si scommette su assassinio

Usa, bimbi cantano:"Assassinatelo"

Continuano negli Usa gli episodi di minacce di morte (vere o scherzose) nei confronti di Barack Obama.

L'ultima viene dal Maine, dove in un negozio di Standish, cittadina di 9.285 abitanti nel Maine, è stato esposto un cartello per pubblicizzare scommesse da 1 dollaro "sulla data dell'assassinio di Obama". In una cittadina dell'Idaho, Rexburg, invece, alcuni bimbi su un pulmann hanno cantato in coro una canzone intitolata "Assassinate Obama".

Macabre scommesse
Un po' per scherzo e un po' no, continuano negli Stati Uniti gli episodi di minacce di morte nei confronti di Barack Obama. L'ultima in tal senso viene dal Maine, dove in un esercizio di Standish, cittadina di 9.285 abitanti del sud ovest, è stato esposto un cartello per segnalare ai clienti che in quel locale si accettavano scommesse da un dollaro "sulla data dell'assassinio di Obama". Titolo del gioco-scommessa, "Osama Obama Shotgun Pool" accompagnato da questa scritta: "Speriamo che qualcuno vinca".

Il consiglio comunale, pur deprecando il cattivo gusto dell'iniziativa, ha difeso il diritto dell'esercente, titolare dell' Oak Hill General Store, e degli scommettitori a manifestare quella che ha definito la loro "libertà di pensiero".

Canzoncine innocenti?
In una cittadina dell'Idaho, Rexburg, mentre erano sull'autobus che li portava a scuola, gli studenti si sono invece messi a cantare in coro una canzoncina evidentemente molto popolare tra loro visto che tutti la conoscevano: "Assassinate Obama". Il gesto, già grave di per sé, ha sollevato negli Stati Uniti un' ulteriore ondata di protesta quando si è saputo che a cantare erano bambini di seconda e terza elementare, e che lo hanno fatto il 5 novembre scorso, proprio all' indomani della vittoria di Obama.

L'episodio è tornato alla ribalta dopo che il sindaco di Rexburg, Shawn Larsen, ha scritto un editoriale sul giornale locale per chiedere pubblicamente scusa al Presidente e all'America, a nome di tutta la città. E ha deciso di farlo perché, ha sottolineato, finora nessuno a Rexburg si era sentito in dovere di scusarsi. "Ma - afferma il sindaco - quando la gente non prende posizione chiara di fronte a episodi come questo e non dichiara che tali comportamenti non solo sono inappropriati e sbagliati, ma anche odiosi, allora significa che, con quel silenzio, la gente è come se li approvasse, come se dicesse che vanno bene. E invece non vanno bene affatto".

Rexburg è una cittadina di 17.000 abitanti che il 4 novembre ha votato per l' 85% per John McCain. Molti dei suoi cittadini la considerano come "la più repubblicana d'America", al punto che dopo il risultato elettorale vi è stato chi in città ha esposto cartelli chiaramente riferiti alla figura del presidente eletto, Barack Obama, sui quali era scritto: "qui si fanno pubbliche impiccagioni gratis".

Obama intanto lavora alla sua squadra
Ma il neo eletto presidente degli Stati Uniti sembra non curarsi di minacce e canzoncine a lui dedicate e continua a lavorare a quella che sarà la "sua squadra" presidenziale. Si è infatti saputo che potrebbe arrivare dopo la Festa del Ringraziamento, giovedì prossimo, l'annuncio della nomina di Hillary Clinton a segretario di Stato della futura amministrazione Washington. Oltre alla ex first lady, i nomi che erano stati fatti dai media sui possibili candidati erano quelli del governatore del New Mexico, Bill Richardson e dell'ex candidato democratico alla presidenza, John Kerry.

Telefonino spiato
Potrebbe essersi trattato di un tentativo di spionaggio fallito ai danni del presidente eletto Barack Obama: l'operatore telefonico Usa Verizon Wireless ha fatto sapere che alcuni suoi dipendenti hanno avuto accesso - senza permesso - ad un telefono cellulare di proprietà di Obama che al momento non è piu' attivo. Un collaboratore di Obama ha fatto sapere che i messaggi vocali e le e-mail del presidente eletto non sono stati ascoltati o letti. 

Barroso invitato a Washington
Obama, ha telefonato al presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, per fare il punto sulle sfide future che attendono Stati Uniti e Unione europea, a partire dai cambiamenti climatici. Nel corso della conversazione Obama e Barroso "hanno espresso la comune volontà e il desiderio di cooperare strettamente sulle questioni bilaterali, ma anche su quelle globali, a partire dai cambiamenti climatici". Obama ha quindi invitato Barroso a recarsi a Washington una volta che si sarà insediato alla Casa Bianca e Barroso ha ricambiato l'invito a Bruxelles.