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Pensa di avere orgasmo: è un ictus

Usa, raro caso per una ragazza 35enne

Un rarissimo caso di "ictus da sesso" ha colpito una 35enne americana.

La donna pensava fosse in preda ad un orgasmo, invece era un attacco che, per fortuna, non si è rivelato fatale. L'ictus - spiegano i medici del Loyola University Medical Center (Chicago) - è stato probabilmente causato da un insieme di fattori: l'uso della pillola anticoncezionale, un trombo, un difetto cardiaco e anche il rapporto sessuale.

Durante un rapporto sessuale con il compagno, secondo quanto riporta il "Journal of Stroke and Cerebrovascular Disease", la donna ha dapprima sentito come se il braccio sinistro si staccasse. Cercava di parlare, ma non ci riusciva se non farfugliando e ha perso sensibilità al lato sinistro del volto. Ma non si trattava di un orgasmo. Era un ictus. In pratica, un piccolo trombo, favorito dall'assunzione della pillola, si è formato in una vena della coscia, spostandosi poi fino all'atrio destro del cuore. Ma, invece di essere pompato fuori, il coagulo è passato - attraverso un forellino fra i due atri, che non ci sarebbe dovuto essere - nell'atrio sinistro, sulla spinta dell'aumento del battito cardiaco dovuto al rapporto sessuale.

Così il trombo è risalito fino al cervello, bloccando l'arrivo di sangue in un'area addetta al controllo dei movimenti del lato sinistro del corpo. La donna è stata portata all'ospedale universitario di Loyola sei ore dopo l'ictus. Quasi troppo tardi per "cancellarne" i danni. Ma i medici non si sono dati per vinti e con un delicato intervento le hanno iniettato direttamente nel vaso sanguigno danneggiato il farmaco, che altrimenti avrebbe impiegato troppo tempo per agire. Il trombo, che ostruiva la circolazione sanguigna, ha cominciato a dissolversi e le condizioni della paziente sono migliorate sensibilmente. I chirurghi l'hanno poi operata per correggerle il difetto cardiaco.

Non ci sono statistiche sui pazienti vittime di ictus durante le performance amatorie. Uno studio pubblicato nel 2004 sugli "Archives of Neurology", riporta quattro casi: un uomo di 38 anni e tre ragazze sui 20.