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Usa 2008: McCain: "Vincerò io"

Conclusa la convention repubblicana

Si è concluso a St.Paul l'ultimo atto della convention repubblicana.

Il senatore dell'Arizona John McCain ha accettato la nomination del partito per le prossime elezioni presidenziali. "L'accetto con graditudine, umiltà e fiducia", ha detto ai delegati dal palo della kermesse. "Ammiro e rispetto Barack Obama, ma non ci sono dubbi sul fatto che vincerò io", ha aggiunto McCain

Su uno sfondo verde cangiante al blu, John McCain ha detto alla convention repubblicana che Barack Obama è in gara solo per ragioni "personali", lui "per il Paese". Presentato dalla moglie Cindy che ha rassicurato gli americani - "fidatevi di quest'uomo al volante" - il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha accettato di guidare il suo partito affermando che il suo passato bipartisan in Congresso è una garanzia per il futuro dell'America.

"Sono tempi duri per molti americani - ha detto il senatore John McCain di fronte ai delegati -. Una volta alla Casa Bianca la mia amministrazione si darà da fare per combattere gli spendaccioni di Washington che sprecano i vostri soldi su cose di cui non avete bisogno e che non volete, mentre voi faticate a fare la spesa, fare il pieno di benzina e pagare la rata del mutuo". Poi un affondo sulla riforma della scuola per mettere in luce la differenza con il rivale Barack Obama. "Lui vuole che le scuole rispondano ai sindacati, noi ai genitori e agli studenti", ha spiegato il numero uno repubblicano. Sul piano energetico, riprendendo infine un tema già affrontato dalla sua vice Sarah Palin, McCain ha promesso nuove trivellazioni, impianti nucleari e l'uso di fonti di energia alternative.

Ai delegati e agli americani, nonostante sia il candidato alle presidenziali più vecchio di sempre, McCain si presenta come un uomo nuovo, un presidente in grado di cambiare il Paese. Un cambiamento non solo politico, ma soprattutto morale, fatto di rigore, soprattutto fiscale, e di fermezza in politica estera, ma realizzato con un governo aperto anche a indipendenti e democratici.

L'intervento di McCain è stato però interrotto da un paio di fuoriprogramma. Alcuni membri del movimento pacifista Code Pink sono riusciti a entrare nell'Xcel Energy Center, eludendo i controlli di sicurezza con finti accrediti per giornalisti. Sotto la giacca indossavano le caratteristiche magliette rosa, una costante dei quattro giorni di proteste al di fuori dei cancelli della convention repubblicana e dopo l'inizio del discorso di McCain hanno cominciato a intonare slogan di protesta, sventolando due cartelli: "Le guerre non si vincono con l'occupazione" e "McCain vota contro i veterani". Alta la tensione anche fuori dalla sede della kermesse. Prima dell'intervento del numero uno democratico, la polizia ha arrestato 250 manifestanti intenzionati a forzare la recinzione e a fare irruzione nella struttura.

La convention si è chiusa con la tradizionale pioggia di palloncini colorati, in perfetto stile Usa, con l'insolita colonna sonora "Barracuda", una canzone degli anni Settanta degli "Heart". Evidente il riferimento al soprannome della vice Sarah Palin e al gioco di parole contro il rivale democratico Barack Obama.

Finite le dirette tv, ora la battaglia politic si sposta negli Swing States, ovvero gli Stati che decideranno il voto di novembre, serratissimo.

Obama "arruola" Hillary contro la Palin
Mossa a sorpresa di Barack Obama contro l'agguerrita vice di McCain, Sara Palin. Per contrastare la governatrice dell'Alaska soprattutto nelle aree rurali, il senatore nero ha "arruolato" Hillary Clinton. Accompagnata da altre donne di spicco dell'area democratica come la governatrice del Kansas Kathleen Sebelius e dell'Arizona Janet Napolitano, l'ex rivale di Obama nelle primarie ha già in agenda molti comizi in tutti gli States.