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Palin attacca Obama e media

Standing ovation per la vice di McCain

Una standing ovation durata per alcuni minuti e un applauso fragoroso della convention repubblicana di St.

Paul hanno accolto la governatrice dell'Alaska Sarah Palin. Scelta a sorpresa venerdì scorso, dopo il suo discorso, la numero due del ticket repubblicano è stata raggiunta sul palco della kermesse da tutta la sua famiglia e da McCain. Nel suo intervento la Palin ha attaccato Obama e i media.

Nel suo discorso di oltre 40 minuti si è scagliata contro tutto e contro tutti, da Obama ai media che lo trattano come una rockstar squalificando i suoi avversari, dall'establishment di Washington fino ai lobbisti bollati come "inutili". "Io non vado a Washington per avere il favore dei giornalisti - ha detto la Palin - io vado a Washington per servire gli americani". L'attacco alla stampa Usa scalda subito la platea, ma il vero bersaglio di Sarah Palin sono Obama e sua moglie Michelle.

"Prima di diventare governatrice - ha detto ai delegati - ero il sindaco della mia città Wasilla. I nostri avversari in queste elezioni sembrano guardare a quell'esperienza dall'alto in basso. Voglio spiegare loro che cosa significa fare quel lavoro. Il sindaco di una piccola città è un po' come quello di un assistente sociale, la differenza sta solo nel fatto che si hanno responsabilità". La frecciata è all'impegno di Obama nei sobborghi poveri a sud di Chicago e gli ultras repubblicani in sala gradiscono.

La numero due del ticket Repubblicano bolla come opportunista la promessa di cambiamento della quale parlano i democratici. Obama, dice, su quella parola ci si costruisce la carriera, mentre McCain "ha speso l'intera carriera per cambiare il paese". Bollata di inesperienza, ha risposto con la stessa moneta: "Obama ha scritto due autobiografie, ma nessuna legge o riforma significativa, neppure nel Senato dell'Illinois". "Il suo nome è scritto soltanto su spille e adesivi, su sigilli presidenziali finti, disegnati dal suo comitato elettorale".

La governatrice dell'Alaska ha poi insistito sulle sue credenziali in politica energetica. "L'Amministrazione McCain - ha spiegato - darà il via a piani di trivellazioni, a centrali nucleari alla realizzazione di gasdotti per dare un'indipendenza energetica alla nazione".

Icona del movimento antiabortista, la Palin ha salutato la convention con il figlio neonato in braccio, affetto dalla sindrome di Down, e ha presentato la sua famiglia, presente in sala, compresa la diciassettenne Bristol, lo scandalo della settimana, incinta di cinque mesi e promessa sposa a forza con il fidanzatino Levi, liceale come lei. "Sapete qual è la differenza fra una madre che guarda i figli giocare a hockey e un pitbull? - ha detto ai delegati - Il rossetto".

Se McCain l'ha scelta è soprattutto per conquistarsi i favori di una porzione essenziale dell'elettorato repubblicano: gli evangelici, gli integralisti della destra religiosa. Sono i voti che hanno garantito al presidente uscente George W. Bush i suoi due mandati a Washington.

Obama: "Discorso fazioso"
Non si è fatta attendere la replica di Barack Obama alla Palin che lo ha accusato di "usare il cambiamento per promuovere la sua carriera". "Il discorso era stato scritto dall'autore dei discorsi di George W. Bush e suona esattamente divisivo allo stesso modo, con gli stessi attacchi faziosi che abbiamo ascoltato da Bush negli ultimi otto anni. Se il governatore Palin e John McCain voglio definire cambiamento l'aver votato con George Bush per il 90% delle volte, questa è la loro scelta - si legge in una nota del portavoce della campagna del candidato democratico, Bill Burton - ma noi non pensiamo che il popolo americano sia pronto a prendere il 10% come cambiamento".