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L'Onu: "Stupro è arma di guerra"

Voto unanime a risoluzione di condanna

L'uso deliberato della violenza sessuale è una tattica di guerra e una minaccia alla sicurezza internazionale: a sostenerlo è l'Onu, che con la risoluzione 1820 condanna gli stupri di guerra e "chiede l'immediata e completa cessazione da tutte le parti coinvolte in conflitti armati di violenze sessuali contro i civili con effetto immediato".

La risoluzione è stata votata all'unanimità dal Consiglio di sicurezza.

Il documento descrive il deliberato uso della violenza sessuale come una tattica di guerra e una minaccia alla sicurezza internazionale. Per il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, la violenza contro le donne ha raggiunto "proporzioni indescrivibili".

Al termine delle audizioni di oltre 60 speaker, tra i quali il segretario di Stato statunitense Condoleezza Rice, tutti e 15 i membri del Consiglio hanno approvato la risoluzione che "chiede l'immediata e completa cessazione di tutte le parti coinvolte in conflitti armati di violenze sessuali contro i civili con effetto immediato".

Al dibattito nel quartier generale dell'Onu hanno preso parte sette donne ministro. Oltre alla Rice, hanno parlato il ministro degli Esteri del Sudafrica, Nkosazana Dlamini Zuma, il vice primo ministro ncroato Jadranka Kosor, il procuratore generale britannico Patricia Scotland e il segretario di stato agli Esteri francese Rama Yade. Alcune di loro hanno rivolto un appello alla giunta militare del Myanmar per la liberazione della leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, agli arresti da oltre 10 anni.