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Gaza, riprendono i raid:altri morti

Onu e Papa: "Stop alle violenze"

Non accenna a placarsi l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.

Dopo i raid di sabato in cui sono morte oltre 60 persone, l'esercito dello Stato Ebraico attacca nuovamente. Riprese anche le azioni aeree, con altre vittime. Intanto il Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha chiesto a Israele e ai militanti palestinesi di mettere fine a tutte le violenze, e lo stesso ha fatto Benedetto XVI, con un invito "perché si fermi questa spirale di violenza".

E' ancora alta, dunque, la tensione nella Striscia di Gaza. Fonti palestinesi riferiscono che nella zona compresa fra Jabalya e il rione di Sajaya ha preso posizione una brigata israeliana e che dalla prima mattina si sentono colpi di armi da fuoco. Tel Aviv precisa invece che i soldati hanno ordine di perlustrare la zona, alla ricerca di magazzini di armi e di lanciarazzi. Sabato notte un velivolo israeliano è riuscito a colpire un camion palestinese al cui interno, secondo le fonti, c'erano 160 razzi Qassam pronti per essere lanciati. In Cisgiordania si respira intanto un'atmosfera di cordoglio per l'entità delle vittime del sanguinoso raid di sabato a Gaza. Nei titoli della stampa vengono denunciati i "massacri israeliani". La leadership dell'Anp ha annunciato la sospensione dei negoziati di pace con Israele e il ministero palestinese della Sanità ha organizzato donazioni di sangue che saranno inoltrate, assieme a medicinali, agli ospedali di Gaza, ormai in stato di massima emergenza. Per domenica a Hebron sono annunciate dimostrazioni popolari di protesta. Su diverse arterie della Cisgiordania si ripetono lanci di sassi contro veicoli israeliani in transito.

Riprende l'offensiva: diversi morti
Cresce intanto il bilancio provvisorio dei nuovi attacchi israeliani ripresi nel nord della Striscia di Gaza. Tre persone sono state uccisi in due distinte azioni congiunte dell'aeronautica. Due palestinesi sono caduti invece sotto il fuoco dei cecchini nel campo profughi di Jabaliya.

Gaza, Olmert: "Raid proseguono"
"Israele non ha alcuna intenzione di cessare, neanche per un momento, i combattimenti contro le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza". Lo ha annunciato il primo ministro dello Stato Ebraico, Ehud Olmert, respingendo le critiche della comunità internazionale contro un uso sproporzionato della forza. "Nessuno ha il diritto morale di criticare Israele perché esercita il suo diritto all'autodifesa", ha precisato.

Consiglio di sicurezza Onu: Stop alle violenze
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto a Israele e i militanti palestinesi di mettere fine a tutte le violenze a Gaza. ''I membri del Consiglio di sicurezza sono profondamente preoccupati per la perdita di vite umane nella parte meridionale di Israele e a Gaza e condannano l'escalation di violenze'', si legge nel comunicato reso noto dall'ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vitaly Ciurkin, attuale presidente di turno. ''Questi eventi - prosegue il testo - sottolineano la necessita' che tutte le parti cessino immediatamente tutti gli atti di violenza''.

L'Anp taglia i ponti con Israele
Come aveva minacciato sabato, il presidente palestinese Abu Mazen ha sospeso tutti i contatti con Israele in segno di protesta per le operazioni a Gaza. "I negoziati sono sospesi, così come tutti i contatti a tutti i livelli - si legge in un comunicato - perché non hanno più senso di fronte all'aggressione israeliana". Il comunicato conclude spiegando che la sospensione sarà in vigore "fino alla fine dell'aggressione".