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La confessione di Bush:piango molto

Libro intervista al presidente Usa

Ha pianto molto, molto di più di quanto "si possa pensare per un presidente" George W.

Bush nel corso del suo mandato alla Casa Bianca. I momenti di maggior difficoltà per il presidente degli Stati Uniti, durante i sette anni del suo incarico, sono raccontati nel libro ''Certamente Morto'', di cui il New York Times ha pubblicato un'anticipazione intervistando il suo autore, il giornalista Robert Draper.

Draper, per realizzare il suo libro, ha cominciato i suoi colloqui con Bush fin dal dicembre scorso. Nel libro-intervista, Bush rivela quali sono stati per lui i momenti di incertezza e solitudine. E all'osservazione di Draper se non gli sia mai mancata "una spalla su cui piangere", Bush risponde così: "E' stata la spalla di Dio quella su cui ho pianto, e ho pianto molto". Lacrime dovute alla guerra? ha osservato Draper. Bush - riferisce il giornalista - lo ha interrotto con queste parole: "Credo di aver versato molte più lacrime di quante si possa pensare per un presidente".

Nel corso di questo colloquio-confessione, nel quale Bush si racconta "a cuore aperto", il presidente Usa ammette momenti di incertezza e solitudine. Per quanto riguarda il suo mandato, Bush indica che il momento chiave sarà ottobre-novembre, quando lui spera che le truppe Usa in Iraq abbiano raggiunto risultati tale da potergli consentire di cominciare a riportare a casa i soldati. Sull'invasione in Iraq, il presidente ricorda nel libro che fu decisa da un gruppo di persone, "ma in quel gruppo c'è una sola persona che può decidere, e quella persona è il presidente".