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Saramago:uniamo Spagna e Portogallo

Nobel lancia lʼidea dellʼ"Iberia"

"Non c'è bisogno di essere un profeta per prevedere che ci integreremo": lo scrittore portoghese e premio Nobel José Saramago è convinto che la fusione fra Portogallo e Spagna sarà un processo naturale.

Il letterato ha proposto l"Iberia" nel corso di un'intervisa al quotidiano di Lisbona "Diario de Noticias". "Non saremmo governati dagli spagnoli - ha detto - avremmo rappresentanti dei due paesi in un parlamento unico".

Sarebbe un "matrimonio di interesse" quello che verrebbe celebrato fra i due Paesi. Le imprese spagnole, negli ultimi anni, sono infatti sempre più presenti nel mercato portoghese, di cui controllano fette sempre più rilevanti: banche, aziende, supermercati, e ora anche parte dell'agricoltura del Portogallo appartengono a interessi spagnoli. "Con 10 milioni di abitanti (la Spagna ne ha 45, ndr) abbiamo tutto da guadagnare in termini di sviluppo" ha aggiunto il premio Nobel riprendendo un tema - quello dell'integrazione fra i due Paesi - lanciato alcuni mesi fa da un sondaggio pubblicato dalla stampa di Lisbona, secondo il quale un quarto della popolazione portoghese sarebbe per una unione con il grande vicino iberico.

Il Portogallo, ha assicurato Saramago, manterrebbe tuttavia uno statuto di autonomia, "come la Catalogna" e continuerebbe a parlare la propria lingua. Secondo Saramago, i
portoghesi progressivamente accetteranno l'integrazione: "Occorrerà spiegare alla gente che il paese non cesserà di esistere, ma lo farà in una maniera diversa, e non smetterà di parlare, di pensare, di sentire in portoghese". In seguito alla ventilata fusione con il Portogallo, "la Spagna probabilmente dovrà cambiare nome", ha aggiunto lo scrittore: la penisola che oggi ospita i due Paesi, potrebbe allora prendere il nome di "Iberia".