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Londra raccontata dalle e-mail

La paura e lo sdegno dei nostri lettori

Tgcom racconta la tragedia che sta vivendo la città di Londra attraverso le lettere dei nostri lettori.

La paura, il silenzio e l'ansia per amici e parenti.

ECCO LE STORIE

Sara: "Ieri mattina ero già al lavoro quando tutto è accaduto, ma cosa sarebbe di me se solo fossi uscita di casa 5 minuti dopo? L'autobus è scoppiato solo a pochi metri da dove vivo e prendo la metro, come milioni di altre persone, ogni giorno. E' indescrivibile la sensazione di impotenza e rabbia allo stesso tempo. Il non poter chiamare e sentire che le persone a cui vuoi bene, il non poter avvertire nessuno in Italia. Ma la prova di civiltà che ha dimostrato questa nazione è stata fantastica. Lavoro in zona 5 e vivo in zona 1 e nonostante tutto ieri sera sono riuscita a tornare a casa senza troppi problemi. Non c'era panico, la situazione era surreale, negozi, bar, ristoranti erano chiusi, ma poi in fondo chi voleva uscire? Ma questa mattina, lentamente la città hacominciato a riprendersi. Ho preso la tube per venire al lavoro e sebbene non fosse affollata, le persone non mancavano. Perché LA VITA DEVE ANDARE AVANTI. Non possiamo permettere che chiunque ce la rovini. Per questo stasera uscirò e cercherò di riprendere la mia vita as usual. Anche se sicuramente un'esperienza così vissuta sulla tua pelle un segno lo lascia per forza".

Alessio: "Sono un studente italiano, sto frequentando una scuola di lingua inglese nel centro di Londra. La scuola è situata vicino a Waterloo station, quando sono arrivate le prime notizie ero su un bus. Tutti gli inglesi hanno mantenuto il selfcontroll. Non ho visto scene di panico e isterismi. Questa mattina, a un certo punto, la città per quanto riguarda i mezzi di trasporto si è fermata, il resto è rimasto normale. Pensavo che per l'evento le lezioni fossero sospese invece si sono tenute normalmente. Complimenti agli inglesi".

Valeria: "Ci sono centinaia di persone che cercano di tornare a casa a piedi dopo la tragedia, Londra è completamente bloccata e le autorità invitano a rimanere a casa perché si temono nuove esplosioni, la paura non si placa".

Matteo: "Io vivo a Londra da 6 mesi per lavoro e devo dire che quanto è successo oggi mi ha molto colpito. Ovviamente si sa che in una città come questa si è sempre a rischio, ma pensare a quello che è successo su bus o treni, che avrei potuto tranquillamente prendere, mi fa pensare. La mia personale impressione è che la situazione sia stata gestita molto bene e da dove mi trovo io, Bond Street, non percepisco neanche molto panico per quanto immagino che avvicinandosi alle zone "calde" la situazione sia ben diversa. Al momento siamo tutti bloccati in ufficio in quanto ci è stato chiesto di non muoverci da dove siamo se non in caso di emergenza. Staserà mi avvierò verso casa a piedi sperando di non avere problemi e sperando che sia tutto finito".

Giorgio: "Ore 16:25 i telegiornali italiani continuano a narrare la cronaca di ciò che è successo, da Londra via telefono è arrivata la notizia, non confermata vista l'impossibilità di comunicare con Scotland Yard in questo momento, che un kamikaze è stato ucciso dalla polizia di Londra in una zona centrale non specificata. Il fatto è accaduto tra le 11:30 e le 15:30. La notizia, visto che non è stata riportata nella conferenza stampa di Scotland Yard è da presumersi riservata. La strategia di far esplodere un altro kamikaze all'accorrere dei soccorsi è roba vecchia, già vista a Yehuda Road a Gerusalemme nel corso della prima Intifada"
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Michela:
"Il suono delle sirene è assordante. La rete della telefonia cellulare è in tilt. Non riusciamo a metterci in contatto con i nostri cari. Si possono ancora mandare sms, ma tutto è rallentato. Sirene dapperttutto, il traffico è bloccato e i servizi pubblici (sia overground -bus- e underground) sono fermi. Londra si aspettava un attacco terroristico dal 2001 ormai, ma non oggi, non in un giorno qualunque, quando ancora nell'aria c'era la felicità per aver vinto la sfida delle Olimpiadi 2012. Non oggi, in un giorno qualunque, un giorno di un estate fredda e grigia. E fuori piove".

Ilaria: "Che paura...la City è deserta, sono uscita dall'ufficio e non c'è nessuno per strada. Come tutti gli italiani che vivono a Londra sono veramente sconvolta da quest'evento. E' sicuramente un giorno che non scorderemo mai". 

Franco: "Mi chiamo Franco e lavoro a Tower Hill e come ogni mattina prendo la linea verde che va da Wimledon a Tower Hill. Dopo aver passato Embankment la metro sulla quale mi trovavo si è bloccata un'ora. Ci è stato detto per motivi di elettricità ma i vagoni erano pieni di gente e l'aria cominciava a mancare. Non ho capito niente di quello che stava succedendo finché non siamo usciti fuori...il cuore ha iniziato a battermi forte ed ho capito che eravamo stati fortunati. Spero che i danni siano inferiori a quello che tutti pensano".

Tiziano: "Al momento dell'esplosione ero alla stazione di King's Cross Station. E' stato terribile! C'era una coltre di fumo molto alta. La gente non capiva cosa stesse succedendo, ma si percepiva il panico nei loro occhi. Era l'ora di punta e tutti i treni erano assolutamente pieni. Io lavoro nella City di Londra e poco dopo le esplosioni hanno bloccato tutti i mezzi pubblici della città e un fiume di persone erano ovunque per strada. I cellulari non hanno funzionato e anche ora hanno problemi. E' stato un incubo".

Marco: "Io lavoro nella City ,stamattina ero sceso dalla metro a Liverpool poco prima dello scoppio, sono ritornato a vedere, lo spettacolo era tremendo, a mio parere i morti sono molto di più di quelli che vengono dichiarati. E' tutto molto triste, oggi per le vie la gente aveva paura".  

Alessia: "Abito in Earls Court. A casa non ho la tv quindi sono attaccata anche al vostro sito per sapere che accade fuori in tempo reale. Dalle strade arrivano i rumori di sirene che a gran velocità percorrono la città. E' inquietante. C'è polizia ovunque".

Giorgio: "Sono appena tornato a casa qui a Londra. Ero in una delle metropolitane colpite. E' stato terribile".

Carlo: "Camminare per la City di londra sembra camminare per un cimitero.... che tristezza... "

Fabio: "Qui a Notting Hill sembra non sia accaduto nulla, a pochi chilometri di distanza dal disastro la vita continua e si lavora come ogni giorno. La gente è scossa e intimorita da quello che è successo questa mattina, sembra aver ripreso la routine abituale anche se, probabilmente, il prossimo mezzo di trasporto sarà preso con un po' di timore".

Alex: "E' stato terribile, oggi 7 luglio, vedere tutte quelle persone......sanguinanti... una paura tremenda"

Vanessa: "Sono attonita e profondamente scossa per gli accadimenti di questa mattina.....porto Londra nel cuore, ci ho vissuto per anni...è stata ed è tutt'ora il solo luogo in cui io mi sia sentita davvero a casa.....non è semplice dar voce ad un dolore che è troppo grande per poter essere espresso...tutto quello che resta sono lacrime amare e una rabbia che divora! Mai come ora mi sono sentita tanto vicina alla mia adorata Londra e ai suoi meravigliosi abitanti".

Silvia: "Lavoro in centro Londra - Covent Garden e stamattina sono arrivata tranquillamente in ufficio in autobus, alcuni dei miei colleghi erano in ritardo, ma non abbiamo saputo niente fino alle 9.30 circa. Mi sento profondamente triste per la gente colpita e non riesco a togliermi la voglia di piangere e il terrore che questi attacchi continuino all'infinito. Abbraccio con tutto il cuore le persone coinvolte e i loro familiari".

Sebastian: "Stavo andando a King's Cross Station. Il fumo era altissimo e pochissimo sapevano cosa stave succedendo. Nessuno sapeva cosa fare ma almeno c'era calma e la polizia sta facendo un ottimo lavoro".