FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

L'Europa diventa a 25

Da oggi dieci nuovi Stati membri

E' ufficiale il nuovo allargamento dell'Unione Europea.

Da oggi, sabato primo maggio, infatti, altri dieci paesi sono entrati a far parte dell'Ue: sono Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta e Cipro. La capitale irlandese Dublino, paese che detiene attualmente la presidenza europea, ha ospitato la cerimonia di ingresso dei nuovi membri. Si tratta del sesto allargamento dal 1951 ad oggi.

L'Europa passa da quindici a venticinque membri. Un passaggio epocale, non privo di timori legati in particolar modo all'integrazione sociale ed economica dei nuovi paesi. Si va dagli ex-comunisti Polonia e Ungheria, che avevano già avviato qualche trasformazione prima della caduta del Muro, a Repubblica Ceca e Slovacchia, separate pacificamente dal primo gennaio 1993, fino alla Slovenia, nata dallo smembramento della ex Yugoslavia.

Del gruppo fanno poi parte le tre repubbliche ex Unione Sovietica Estonia, Lettonia e Lituania, ma anche due isole del Mediterraneo, Malta e la parte greco-cipriota di Cipro. L'allargamento, che sarà sancito sabato prossimo con una cerimonia ufficiale a Dublino, assume caratteristiche e ampiezza del tutto diverse, rispetto ai precedenti, proprio in virtù delle grandi differenze sociali, economiche e storiche dei dieci nuovi rispetto agli attuali quindici stati membri.

Tanto basta ad alimentare dubbi e preoccupazioni. Cresce perciò la paura per una crescita della disoccupazione, un aumento della delocalizzazione delle imprese o per l'arrivo dai paesi dell'est di manodopera a buon mercato, fenomeno spesso accompagnato dall'immigrazione clandestina.

Scetticismo che aveva accompagnato però anche i precedenti allargamenti. Basti ricordare il 1973, quando ai sei stati fondatori (Italia, Germania, Belgio, Francia, Olanda, Lussemburgo) si aggiunsero l'Irlanda, la Danimarca e soprattutto la Gran Bretagna, il cui peso demografico e politico era stato fortemente contrastato. A parte l'ingresso solitario, nel 1981 della Grecia, anche l'arrivo di Spagna e Portogallo nel 1986 fu accompagnato da un clima teso ed infine nel 1995 all'adesione di Austria, Finlandia e Svezia si unì il dietro-front della Norvegia, per volontà degli elettori che si opposero con un referendum popolare.

Secondo gli ultimi sondaggi, i cittadini europei dei Quindici che si dicono favorevoli all'allargamento sono il 47% contro un 36% di contrari. L'Italia, con una media di favorevoli pari al 61% si posiziona al quarto posto nella classifica dei pro-allargamento dietro a Grecia (65%), Danimarca (63%) e Spagna (62%). Ma anche questi dati sembrano cambiare in fretta: i francesi, con 55% contro e 34% a favore, ad esempio, venivano indicati da Eurobarometro tra più scettici, mentre un sondaggio recente, indica i favorevoli al 62%. Numeri, niente di più. Ai fatti si comincerà a pensare da sabato. Il primo maggio è il giorno della nuova Europa. Tocca far spazio, studiare, capire. Il resto si vedrà. Con il tempo.