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Siria, vittime civili salite a 453

Colonna carri armati partita da Damasco

Ap/Lapresse

Si aggrava il bilancio degli scontri tra l'esercito siriano e i manifestanti contro il regime: secondo l'osservatorio internazionale dei diritti umani i morti sono saliti a 453.

Intanto i leader dell'opposizione fanno sapere che una colonna di 30 carri armati è partita da Damasco in direzione di Daraa.

L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria la maggior parte dei civili sono stati uccisi a Daraa (oltre 30 morti solo da lunedì) nel sud, ma anche nei sobborghi di Damasco, in particolare in quello di Duma, a Homs nel centro e nelle tre città costiere di Latakia, Jabla e Banias. Nel suo comunicato, l'Ondus afferma di avere la lista completa dei nomi delle vittime.

Ue: "Possibili anche sanzioni"
L'Unione europea si prepara a prendere iniziative nei confronti della Siria in una riunione degli ambasciatori, venerdi' prossimo a Bruxelles, a seguito delle repressioni violente di manifestanti pacifici. "Tutte le opzioni sono sul tavolo" ha detto Michael Mann, il portavoce dell'Alto rappresentante per la Politica estera, Catherine Ashton, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle ipotesi di imporre sanzioni al regime di Damasco. "La questione della Siria - ha aggiunto Mann - è nell'agenda di una riunione venerdì del Comitato politico di sicurezza del Consiglio". "Iniziative concrete possono essere prese molto rapidamente" ha aggiunto il portavoce, ricordando comunque che "per prendere eventuali misure occorre il consenso dei 27 Stati membri".

Ban Ki-moon condanna "uso ricorrente della violenza"
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha condannato "il ricorrente uso della violenza" da parte del governo siriano per reprimere le manifestazioni di protesta, in seguito alla morte di oltre settanta persone uccise a colpi di arma da fuoco; il massacro è avvenuto quando le forze dell'ordine hanno disperso le imponenti manifestazioni organizzate dall'opposizione.

Scontri a Daraa, muore una bambina
Cinque persone, tra cui una bambina di 6 anni, sono state uccise nella notte dal fuoco dei cecchini a Daraa, la città della Siria sudoccidentale da giorni assediata dalle truppe di Damasco. Lo ha riferito il sito web dell'emittente Cnn, citando testimoni oculari. "Ma i funerali non si svolgeranno perché il cimitero è occupato dalle forze di sicurezza", ha riferito una fonte a condizione di anonimato. Migliaia di

soldati sono entrati lunedì a Daraa, epicentro della rivolta contro Bashar al-Assad, aprendo il fuoco contro i dimostranti. Diverse ong parlano di morti nelle strade e di una situazione difficile in città, dove sono state interrotte le linee telefoniche. Il governo siriano ha sottolineato che l'intervento delle truppe è stato richiesto dai cittadini di Daraa per fermare i gruppi "terroristi".