FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Gb, maggiorate sul piede di guerra

Tassati i reggiseni oltre la IV misura

Maggiorate in rivolta in Gran Bretagna, dopo l'aumento imposto sui reggiseni che superano la quarta misura nei negozi di biancheria intima "Marks & Spencer".

Il Sun ha lanciato una petizione tra i lettori per abolire la "tassa". "In un periodo di crisi come questo avviare una tassazione sui reggiseni è ridicolo - tuona Keeley Hazell, protagonsita della pagina tre del tabloid -. Perché le donne con un seno grande devono essere trattate diversamente?".

Sulla questione in Inghilterra si è acceso un vero e proprio dibattito. "Indossare reggiseni più piccoli del dovuto può provocare seri danni alla postura, alle spalle e alla schiena", sostengono gli esperti, che subito si sono scagliati contro la tassa aggiuntiva di due sterline sui reggiseni di grandi misure. La biancheria intima sbagliata, stando inoltre agli esteti del settore, provocherebbe spiacevoli inconvenienti anche per il look, con schiacciamenti evidenti del seno e imbarazzanti "fuoriprogramma".

A peggiorare la situazione, puntando il dito proprio contro il prezzo eccessivo della lingerie, ci ha pensato anche un recente sondaggio sulle abitudini igieniche delle donne inglesi. Stando ai dati raccolti, infatti, le donne britanniche laverebbero i loro reggiseni soltanto sei volte l'anno, e per la biancheria intima spenderebbero in tutta la loro vita 2.700 sterline.

Contro la tassa sui reggiseni si è schierato anche il Sun, che ha messo in prima linea le sue starlett da terza pagina, molto apprezzate per le forme prorompenti, e ha raccolto una carrellata di immagini dedicata proprio alle sue bellezze penalizzate da questo aumento dei prezzi. Keeley Hazell e Rosie Jonessi si servono normalmente da "Marks & Spencer" e sono furiose per la tassa sulla biancheria oversize. "Ci sentiamo come delle donne di seconda classe - dicono, invitando i lettori a indignarsi e ad aderire alla petizione online -. I vestiti e le scarpe di taglie superiosi non costano di più".

I dirigenti di "Marks & Spencer" però sembrano non pensarla alla stessa maniera e giustificano gli aumenti con il maggior utilizzo di materiale e i relativi costi di progettazione degli indumenti extralarge. "Se volgiamo mantenere la stessa qualità, siamo costretti ad aumentare i prezzi", ha spiegato un portavoce dell'azienda di intimo.