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Appalto italiano,pressione su Brown

Gb,ondate di scioperi in tutto il Paese

Il governo di Gordon Brown è sotto pressione perché intervenga per mettere fine all'ondata di scioperi selvaggi contro il ricorso a ditte e manodopera straniera.

L'astensione, partita dalla raffineria di Lindsay, nel Lincolnshire, le cui maestranze si oppongono all'affidamento di lavori di costruzione all'azienda italiana Irem, si è estesa ora a tutto il Regno Unito nel settore dell'energia e del petrolio.

Secondo il "Guardian", scioperi di solidarietà si sono registrati fino in Scozia, Galles, Irlanda del Nord, mentre lunedì voteranno su eventuali iniziative di protesta anche i 900 lavoratori a contratto della centrale nucleare di Sellafield.

Il governo ha chiesto l'entrata in scena dell'Acas (Advisory, conciliation and arbitration service, un ente indipendente di arbitrato e conciliazione sul lavoro) nel tentativo di dirimere la disputa, che solo venerdì ha visto incrociare le braccia e scendere in strada circa 3mila operai. Il principale sindacato, Tuc, ha accusato la Total, proprietario della raffineria della discordia, di aver cercato di "tagliare in modo scorretto salari, condizioni di lavoro e rappresentanza sindacale dei dipendenti".

Il sindacato Unite ha da parte sua chiesto al premier Brown di intervenire. Un deputato laburista ha auspicato alla Bbc che Brown e il ministro degli esteri, John Miliband discutano nel fine settimana per risolvere la vertenza.

Stampa Gb: "Non è razzismo"
E' molto vivace, sui giornali del RegnoUnito, il dibattito intorno alle massicce manifestazioni che hanno bloccato le raffinerie britanniche. Nell'anno in cui Londra detiene la presidenza di turno del G20, che si riunirà in aprile, la stampa d'Oltremanica si interroga sulle perversioni del libero mercato e l'opportunità di un nuovo protezionismo.

Ma la premessa è unanime: quella scoppiata alla Total Lindsey Oil di North Killingholme, nel Lincolnshire, con l'arrivo di circa trecento lavoratori specializzati della Irem di Siracusa, è tutt'altro che una protesta xenofoba. "Certamente il Bnp (Partito nazionale britannico, di estrema destra) tenterà di sfruttarla - scrive il Guardian - ma sarebbe sbagliato dipingerla come una protesta razzista contro i lavoratori stranieri e l'immigrazione, anziché come ciò che realmente è: una lotta per l'occupazione nel bel mezzo di una profonda recessione e una reazione violenta al modello neoliberista difeso da Brown per oltre un decennio".

Quelli che manifestano fuori dagli impianti di Lindsey, Grangemouth e Aberthaw "non sono razzisti per un'improvvisa conversione al Bnp. Non sono arrabbiati con i siciliani, ma con un sistema globale che li ha sputati fuori", commenta il Times. "Le banche, non i sindacati, hanno affossato il Paese. E ora l'economia globale sembra infondata e crudele". Per il Daily Telegraph, "l'intera strategia del governo sull'immigrazione, come le sue politiche economiche e le politiche sulla spesa pubblica, sono state fondate sulla presunzione che il boom sarebbe continuato per sempre".