Taglia di un milione dollari su autori
Proseguono in Pakistan le proteste contro le vignette su Maometto. Gli ultimi scontri tra polizia e manifestanti sono avvenuti a Karachi. I dimostranti, circa 2mila, hanno bloccato l'accesso ad una strada con uno sbarramento di pneumatici dati alle fiamme nei pressi del quartiere di Soharab. La polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni e manganelli. Posta una taglia di un milione di dollari sulla testa dei disegnatori.
Un religioso di Peshawar, in Pakistan, ha offerto personalmente una taglia di 500.000 rupie (8.400 dollari) durante la preghiera del venerdì,e alcuni suoi fedeli si sono detti disposti a integrarla fino a un milione di dollari più un'auto. Nei giorni scorsi un comandante dei Taleban aveva offerto 100 kg d'oro a chiunque avesse ucciso il disegnatore danese.
Alcuni arresti sono stati compiuti anche nelle città di Faisalabad e Multan, nella provincia del Punjab, per l'infrazione del divieto di manifestare imposto dalle autorità. Un leader religioso estremista è stato messo agli arresti domiciliari a Multan, dove circa 300 persone si sono riunite intonando slogan come "Siamo schiavi del Profeta" e calpestando bandiere danesi. Le altre persone, caricate su due autobus della polizia, hanno intonato cori di protesta contro il presidente pakistano Pervez Musharraf. Un ufficiale della sicurezza locale, Sharif Zafar, ha detto che gli arrestati sono stati trasferiti in una stazione di polizia per avere violato il divieto di adunata nel Punjab.
A Rawalpindi unità paramilitari sono state inviate nelle strade per cercare di prevenire possibili violenze durante la manifestazione convocata dal principale partito di opposizione del paese, il PPP, che fa capo all'ex premier Benazir Bhutto. Misure di sicurezza rafforzate anche attorno alle missioni diplomatiche a Islamabad, dove scuole ed altri istituti di formazione rimarrannio chiusi per due giorni, come a Rawalpindi.
Si teme una possibile deriva violenta anche per lo sciopero organizzato dall'organizzazione giovanile del partito Jammat-i-Islami, nella provincia di Sindh. Commercianti e trasportatori hanno annunciato la loro adesione.