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Kabul, morti 2 cooperanti italiani

Mistero sul decesso:forse avvelenamento

16 Feb 2006 - 10:02

Due cooperanti italiani sono morti a Kabul, in Afghanistan. Lo ha reso noto la Farnesina. Le vittime sono Iendi Iannelli e Stefano Siringo. I due, che lavoravano a programmi per il settore giustizia, potrebbero essere morti a causa di un avvelenamento. Lo precisano fonti mediche. Inizialmente si era pensato al monossido di carbonio, ipotesi poi esclusa visto che nel loro alloggio c'erano solo stufe elettriche.

Inizialmente la causa della tragedia era stata individuata in una stufa difettosa, ipotesi esclusa dall'ambasciatore italiano Jolanda Brunetti. "Sicuramente non c'era violenza, ma non abbiamo alcuna idea di cosa sia successo - ha detto e, comunque, non può essere stata la stufa perché quella che era nella stanza era elettrica". Ma è molto probabile che di avvelenamento si tratti, perché i corpi dei due italiani ne presentavano i classici sintomi fisici.

Stando alle prime informazioni, i corpi dei due italiani sono stati trovati nei loro letti all'interno di un edificio sorvegliato dalle forze dell'Unops (United Nations Office for Project Services). Anche i medici del contingente militare italiano sono stati chiamati per verificare le cause del decesso. L'ambasciatore italiano a Kabul Ettore Francesco Sequi si è recato subito sul posto e ha verificato che sui corpi dei due cooperanti, trovati distesi sui letti, non c'era nessun segno evidente di violenza. Le autorità competenti hanno avviato le procedure per il rapido rientro delle salme e l'accertamento delle cause dei decessi.

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