A fuoco giacimenti, ucciso responsabile
E' la battaglia al greggio l'ultima frontiera della resistenza irachena. Tre gli attentati che hanno condotto al blocco del petrolio in gran parte del paese. Prima due attacchi ai principali pozzi petroliferi di Bassora hanno fermato la produzione nel sud dell'Iraq. Quindi è finito invece nel mirino dei miliziani un giacimento del Nord, a Kirkuk. Sempre a Kirkuk è stato infine ucciso il responsabile della sicurezza dei giacimenti della zona.
Oleodotti in fiamme
Blocco delle esportazioni di greggio e della distribuzione interna. E' questa la principale conseguenza degli attacchi di martedì ai giacimenti iracheni. Il flusso del petrolio si è fermato dopo il sabotaggio di uno dei due oleodotti che portano al terminal di Bassora, al Sud, e che produce 50 mila barili di greggio l'ora: i tecnici hanno cercato di far funzionare un secondo oleodotto con una capacità di 30 mila barili, ma la pressione non ha retto.
Tanto è bastato a privare il mercato internazionale di circa 1,65 milioni di barili al giorno, ma non, evidentemente, a soddisfare la resistenza irachena. Un altro oleodotto, nel Nord dell'Iraq, utilizzato per alimentare il mercato interno, è stato infatti dato alle fiamme in serata. Questo giacimento collegava i campi di Kirkuk ad una stazione per la lavorazione a Bajuan, 20 km a Nord della città: l'attentato mette a rischio i riformimenti delle raffinerie irachene.
Assassinato responsabile giacimento
Dall'attacco ai pozzi petrolifici si è poi passati ai responsabili dei giacimenti. A farne le spese un alto funzionario della North Oil Compay, Ghazi Talabani, ucciso a colpi di fucile da un commando, mentre, a bordo della sua auto, si recava al lavoro. Nell'agguato è rimasto gravemente ferito anche il suo autista. Talabani, di etnia curda, era consulente della North Oil Company, che gestisce la maggior parte dei giacimenti petroliferi di Kirkuk. Apparteneva allo stesso clan del quasi omonimo Jalal Talabani, leader dell'Upk, l'Unione Patriottica del Kurdistan, uno dei due principali partiti autonomisti curdi che di fatto fin dal '92, a Guerra del Golfo appena conclusa, amministrano in regime di ampio auto-governo le tre province all'estremità settentrionale dell'Iraq.