Era accusato di corruzione
Il premier israeliano Ariel Sharon non sarà processato per corruzione. Lo ha annunciato a Gerusalemme il procuratore generale Menachem Mazuz. L'accusa sarebbe decaduta in quanto le prove raccolte dagli inquirenti non sarebbero sufficienti per incriminare il premier che rischiava di essere processato per presunta corruzione da parte di un uomo d'affari. Sharon può così portare avanti il piano di evacuazione delle colonie ebraiche a Gaza nel 2005.
Una incriminazione avrebbe costretto con ogni probabilità Sharon alle dimissioni, e avrebbe messo in pericolo il progetto di disimpegno israeliano dalla Striscia. La decisione di Mazuz toglie anche l'ultimo ostacolo all'avvio di trattative fra Sharon e il principale partito dell'opposizione, il Labour del premio Nobel per la pace Shimon Peres, per la costituzione di un governo di unità nazionale, il cui primo obiettivo sarà appunto di garantire l'attuazione del piano per Gaza.
I negoziati dovrebbe essere avviati rapidamente, stando alla stampa israeliana. Il Labbour aveva posto come condizione preliminare appunto l'archiviazione delle accuse contro Sharon. Dopo il via libera al piano, votato dieci giorni fa a maggioranza (14 contro 7) dall'attuale governo di centrodestra, la coalizione guidata dal premier è diventata minoritaria per l'uscita, in segno di protesta, dei deputati dell'estrema destra. Sharon guida ora una instabile coalizione d governo con 59 seggi su 120 in parlamento, sopravvissuta a tre mozioni di censura solo grazie alla rete di sicurezza del Labour, che si è astenuto.