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Siria, ribelli: "1.300 morti con armi chimiche"
Onu: "Grave escalation, fare chiarezza"

La denuncia contro il presidente Bashar al Assad arriva nel giorno della visita a Damasco di un team Onu di esperti. La Ue chiede unʼinchiesta immediata. Il Consiglio di sicurezza non ha tuttavia esplicitamente chiesto una inchiesta targata Onu

Ap/Lapresse

Attivisti siriani accusano le forze del presidente Bashar al Assad di aver compiuto una strage usando armi chimiche nell'ultimo pesante bombardamento nelle aree vicine a Damasco sotto controllo dei ribelli. La Coalizione nazionale delle opposizioni siriane in esilio parla di 1.300 vittime. La denuncia tuttavia non può essere verificata in maniera indipendente.

La denuncia arriva nel giorno della visita a Damasco di un team Onu di esperti di armi chimiche.

Attivisti: "Centinaia di vittime in un attacco con gas letali" - Dapprima i Comitati locali di coordinamento siriani hanno parlato di "centinaia di martiri e di feriti, tra cui donne e bambini", che sarebbero "il risultato del barbaro uso di gas letali da parte del regime criminale nelle città dell'est Ghouta". Poi è arrivato il bilancio molto più pesante tracciato da una nota della Coalizione nazionale delle opposizioni siriane: 1.300 vittime.

"Damasco smentisce l'attacco chimico" - Fonti del governo siriano, citate dall'agenzia ufficiale Sana, hanno smentito l'uso di armi chimiche, affermando che si tratta solo di "un tentativo di ostacolare il lavoro degli ispettori dell'Onu sulle armi chimiche", attualmente in Siria.

La Ue: "Inchiesta immediata" - I ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno chiesto un' "inchiesta immediata e approfondita" sull'uso di armi chimiche in Siria, che se confermato sarebbe "inaccettabile". La Gran Bretagna e la Francia in particolare vorrebbero l'apertura di un'indagine Onu sul bombardamento condotto presumibilmente con sostanze chimiche. Londra, Parigi e Washington hanno chiesto e ottenuto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

"Notizie devastanti dalla Siria: centinaia di morti nelle strade, tra cui donne e bambini". Lo ha detto su Twitter l'ambasciatore Usa all'Onu Samantha Powers a conclusione delle consultazioni . "L'Onu deve andar lì rapidamente e se confermate le accuse, i responsabili dovranno fare fronte alla giustizia", ha aggiunto la Power. 

Onu: grave escalation - L'uso di armi chimiche da parte della Siria, se confermato, rappresenta "una grave escalation" del conflitto. Lo ha detto il vice-segretario generale dell'Onu Jan Eliasson fuori dall'aula del Consiglio di Sicurezza. Eliasson ha detto che il team dell'Onu è a Damasco pronto ad agire: "Speriamo che il governo autorizzi gli ispettori a recarsi nella zona al più presto per investigare". 

"Preoccupazione per uso armi chimiche" -  Il Consiglio di Sicurezza esprime "forte preoccupazione" per le accuse sull'uso di armi chimiche e apprezza la "determinazione" del segretario Ban Ki moon per assicurare una inchiesta "rapida e imparziale" su quanto accaduto. Lo ha detto al termine delle consultazioni dei Quindici l'ambasciatrice argentina Maria Perceval, presidente di turno per il mese di agosto. I membri del Consiglio - ha detto la Perceval - sono tutti d'accordo che l'uso dei gas "da qualsiasi parte sia fatto e in qualsiasi circostanza" è una violazione del diritto internazionale. Il Consiglio si è trovato d'accordo sulla necessita' di "far chiarezza" sull'accaduto ma non ha esplicitamente chiesto una inchiesta targata Onu sulle accuse dell'opposizione siriana - respinte dal governo.

Ban Ki Moon scioccato da attacco regime - Gli ispettori del Palazzo di Vetro, infatti, sono già in contatto con le autorità locali. Il capo missione Ake Sellstrom sta discutendo con il governo siriano "tutte le questione relative alle accuse, incluso quest'ultimo incidente", ha detto il portavoce. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki moon, è "scioccato" dalle notizie sull'uso di armi chimiche.

Mosca: "Accuse a Siria sono una provocazione" - Intanto la Russia, uno dei più fedeli alleati del regime siriano, ha fatto sapere che considera le accuse a Damasco di aver utilizzato armi chimiche una "provocazione pianificata da tempo". "Già nei giorni scorsi - ha affermato il ministero degli Esteri di Mosca - fonti dell'opposizione siriana avevano parlato dell'uso di armi chimiche, che di fatto non c'è stato". Per il ministero, poi, alcuni mezzi di informazione regionali si sarebbero schierati dalla parte degli insorti con una "campagna d'informazione aggressiva". La Russia chiede a sua volta l'apertura di un'inchiesta indipendente sulla vicenda.