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Afghanistan, ucciso un soldato italiano Ragazzino di 11 anni lancia bomba nel Lince

Morto Giuseppe La Rosa, 31 anni, siciliano: era un capitano del Terzo bersaglieri. Tre i feriti, nessuno dei quali in pericolo di vita. Lʼattacco in una delle zone più calde del Paese. Il ministro Mauro: "La Rosa ha salvato i compagni, è stato un eroe"

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Nuovo attacco contro i militari italiani in Afghanistan: uno di loro è morto e altri 3 sono rimasti feriti. La vittima è Giuseppe La Rosa, capitano del Terzo bersaglieri. E' avvenuto nella zona di Farah, l'area più meridionale e a rischio del settore ovest dell'Afghanistan sotto il controllo dei militari italiani. La Rosa era in un carrarmato Lince che stava tornando a Farah quando un ragazzino di 11 anni ha lanciato all'interno una bomba a mano.

L'attacco - La vittima aveva 31 anni, era celibe e veniva dalla Sicilia. Uno dei feriti è il maresciallo capo Giovanni Siero, 44 anni originario di Desenzano del Garda ma residente a Casapulla nel Casertano, in forza all'8° Reggimento della Brigata Bersaglieri Garibaldi di Caserta. Ha riportato ferite da schegge alle gambe. Gli altri due sono in stato di shock. Nessuno dei tre è in pericolo di vita. I militari colpiti avevano appena svolto un'attività congiunta con i militari afghani. L'attacco ai militari italiani in Afghanistan è avvenuto, afferma lo Stato maggiore della Difesa, in una nota, "nella mattinata di oggi, alle 10.30 locali (le 7 italiane)", quando "un VTLM Lince appartenente ad un convoglio del Military Advisor Team della Transition Support Unit South (TSUS) che stava rientrando nella base di Farah, dopo aver svolto attività in sostegno alle unità dell'esercito afghano, è stato oggetto di un attacco da parte di elementi ostili a seguito del quale un militare italiano è rimasto ucciso ed altri 3 hanno riportato ferite". Sono in corso accertamenti, prosegue il comunicato, per chiarire la dinamica dell'accaduto.

Talebani: "Eroico 11enne" - L'autore del gesto assassino sarebbe stato un ragazzo afghano. Lo affermano i talebani rivendicando l'azione compiuta da un "coraggioso, eroico ragazzino afghano di 11 anni che ha lanciato la granata".

Il ministro Mauro: "La Rosa ha protetto i compagni, un eroe" - "Questa giornata il nome di un eroe ce l'ha ed è quello del capitano Giuseppe La Rosa, perché è lui che si è frapposto, contenendo con il proprio corpo le schegge dell'ordigno che è esploso, tra la bomba stessa e gli altri occupanti del mezzo". Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro. "E' il suo sacrificio che ci rende orgogliosi - ha aggiunto - come lui era orgoglioso di quello che in Afghanistan stava facendo. Cioè servire la causa della pace". Il ministro ha poi commentato la notizia secondo la quale l'attentato sarebbe stato compiuto da un bambino: "Non ci sono riscontri, ancor più, ai miei occhi appare il tipico approccio della propaganda talebana".

I familiari di La Rosa chiusi nel dolore - I familiari del capitano Giuseppe La Rosa sono chiusi nel loro immenso dolore nella casa di Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese. Il padre Biagio, la madre Concetta Li Voti e la sorella sono assistiti da psicologi dell'esercito e non vogliono rilasciare dichiarazioni.

Uccisi altri tre soldati Isaf - E sempre oggi, altri tre soldati dell'Isaf di nazionalità americana sono stati uccisi nella provincia di Paktika, vicino al confine con il Pakistan. La Nato, citata dalla Bbc online, precisa che l'aggressore indossava l'uniforme dell'esercito afghano.

Il cordoglio di Napolitano - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia del tragico attentato in cui ha oggi perso la vita un militare dell'Esercito Italiano e altri tre sono rimasti feriti, mentre svolgevano i propri compiti operativi nella missione ISAF in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese. Il Presidente Napolitano formula l'accorato auspicio che i militari feriti nell'attacco possano superare questo momento critico. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

Letta: "Ripensare a protezione missioni" - Commentando l'attentato, il premier Enrico Letta ha dichiarato che occorre "ripensare lo strumento delle missioni all'estero, della loro protezione". Oggi non si pone il problema dell'uscita dall'Afghanistan, che "è stato già fissato": ma, ha aggiunto, "dentro quel percorso occorre fare il massimo per la sicurezza" dei soldati. Infine Letta ha difeso l'esito della missione occidentale in Afghanistan: "Quello che la comunità occidentale ha fatto lì ha risparmiato cose peggiori".

Grasso: "Pesante tributo per ricostruire il Paese" - "Esprimo il mio cordoglio alle famiglie. Continuiamo a pagare un pesante tributo per costruire la stabilizzazione di quell'area", ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, dal convegno dei giovani imprenditori. "Faccio i miei auguri di pronta guarigione ai feriti. E invio un ringraziamento a chi opera a Herat e Kabul dove ci sono i nostri militari".