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Marò, stop alle restrizioni per l'ambasciatore

Revocate dalla Corte suprema indiana, si ricompone il caso Mancini. Nessuno 007 farà nuove indagini sul caso: secca smentita a ogni illazione

Ansa

La Corte suprema indiana ha revocato le restrizioni per l'ambasciatore Daniele Mancini in relazione alla vicenda dei due marò. Contro di lui era stata disposta una ordinanza che gli impediva di lasciare il Paese. L'udienza sul caso è stata aggiornata al 16 aprile. La decisione dopo aver constatato che i due militari italiani sono tornati entro i tempi stabiliti dal permesso che scadeva il 22 marzo.

Il Procuratore Generale della Repubblica, Goolam Essaji Vahanvati, ha inoltre reso noto che il governo sta "assumendo iniziative" per la costituzione di un tribunale ad hoc. Non ha fatto alcun riferimento all'ipotesi di assegnare una nuova inchiesta alla Agenzia Nazionale di Investigazione (Nia) come trapelato da fonti del ministero dell'Interno riprese dalla stampa.

Il presidente della Corte ha quindi sottolineato che nella sentenza da lui firmata il 18 gennaio si chiedeva la creazione di un "tribunale speciale" incaricato di esaminare l'intera vicenda compresa la delicata questione della giurisdizione. Il giudice ha sollecitato il governo a dare seguito nel più breve tempo possibile a quanto stabilito dalla Corte e l'ha invitato a riferire sul suo operato in una udienza il prossimo 16 aprile.

Avvocato di Stato: "Ora processo rapido ed equo" - L'Italia desidera che il caso dei marò sia trattato dalla giustizia indiana nell'ambito di "un processo rapido ed equo". E' quanto ha dichiarato Carlo Sica, avvocato dello Stato che segue il lavoro dei legali indiani di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. "Si deve tenere conto - ha ancora detto - che i due fucilieri sono in India da ormai 14 mesi e che ancora non siamo giunti all'esame del merito della vicenda".

Nessun 007 indagherà ex novo - L'India non ha incaricato l'Agenzia di investigazione nazionale (Nia), gli 007 indiani che si occupano di reati contro la sicurezza nazionale creati dopo gli attentati terroristici di Mumbai del 2008, di avviare le nuove indagini sul caso dei maro'. Lo ha detto il portavoce del governo Syed Akbaruddin.