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Pakistan, la bimba blasfema libera su cauzione

Era stato proprio lʼimam che aveva accusato Rimsha ad aver messo pagine bruciate del Corano dentro la borsa di plastica della ragazzina cristiana

LaPresse

Il tribunale di Islamabad ha accettato la richiesta di libertà dietro cauzione per la bambina Rimsha Masih accusata di blasfemia. La 14enne, affetta dalla sindrome di Down, era sotto processo con l'accusa di aver dato alle fiamme alcune pagine del Corano. Le indagini hanno constatato che il religioso che ha accusato Rimsha aveva messo pagine bruciate del Corano dentro la borsa di plastica della ragazzina cristiana.

L'imam è stato arrestato a sorpresa all'inizio di settembre. Un testimone oculare, il suo vice, Hafiz Muhammad Zubair, e due altre persone, avevano infatti raccontato al magistrato che l'imam aggiunse pagine del Corano al mucchietto di cenere che qualcun altro gli diede.

Zubair e gli altri due testimoni avevano anche raccontato di aver provato a dissuadere l'imam, ha riferito un investigatore, Munir Hussain Jaffri: "Dissero che non avrebbe dovuto aggiungere nulla al materiale di prova per la polizia ma hanno raccontato che Christi disse: 'Sapete che è l'unico modo per espellere i cristiani da quest'area'".

Il fermo dell'imam, che è stato accusato egli stesso di blasfemia, è stato prolungato di 14 giorni; la sua prigione è la stessa in cui e rinchiusa la piccola. Nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio degli Ulema pakistani, Tahir Ashrafu, aveva esortato gli ulema di tutto il Paese a stabilire quale punizione dovrà essere inflitta all'imam e aveva chiesto al presidente Asif Ali il rilascio immediato di Rimsha e la garanzia della sua sicurezza.