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Francia, sospetti sul fratello della vittima
Famiglia sterminata, al-Hilli spiato dagli 007

Lʼingegnere, che aveva confessato a un vicino di essere preoccupato, aveva litigato con il fratello per una questione di soldi. Per gli investigatori a sparare potrebbe essere stato più di un killer

Dal Web

Saad al-Hilli, l'uomo ucciso nel massacro della famiglia sulle Alpi francesi, era stato spiato dagli 007 britannici. Lo spionaggio sarebbe iniziato nel 2003, all'inzio della guerra in Iraq. Un vicino ha raccontato che l'uomo gli aveva manifestato la sua preoccupazione per il resto della famiglia rimasta in Iraq il giorno prima di partire per la Francia. Gli investigatori, intanto, stanno valutando l'ipotesi che a sparare sia stato più di un killer.

Sospetti sul fratello della vittima
Spunta la pista del denaro: Saad al-Hilli avrebbe avuto un litigio per questioni di soldi con il fratello. Lo afferma il procuratore Eric Maillaud, incaricato delle indagini, spiegando che l'informazione è arrivata dalla polizia britannica.

Problemi per l'eredità
Saad al-Hilli aveva un conflitto con il fratello a proposito dell'investimento di parte dell'eredità paterna in paradisi fiscali. Lo riferiscono i media francesi e britannici, aggiungendo che la polizia francese sta cercando di raggiungere il fratello per poterlo ascoltare. La vittima non aveva precedenti penali e non risulta implicato in alcuna vicenda terroristica.

Pedinato dagli 007
I servizi segreti, ha raccontato un vicino di casa, sorvegliavano tutto il giorno la casa dell'ingegnere. "Ogni volta che uscivano, li seguivano - ha dichiarato al giornale - Era tutto molto strano. Non ho mai detto a loro che erano sorvegliati". 

"Un problema personale"
Un altro vicino, Jack Saltman, ha riferito che Hilli il 29 agosto scorso, poco prima di partire per la Francia, gli aveva parlato di un "problema personale", che l'uomo si è rifiutato di rendere noto, dicendo che ne parlera' alla polizia: "Sicuramente era preoccupato per la sicurezza del resto della sua famiglia rimasto in Iraq. La notte prima di partire è venuto da me per dirmi di dare un occhio alla casa in sua assenza", ha detto Saltman.

Gli 007 hanno messo sotto controllo l'appartamento con microspie. Qualche elemento utile all'indagine, pensano gli investigatori, potrebbe prima o poi saltare fuori per spiegare il massacro di un insospettabile ingegnere e della famiglia.

L'uomo, ingegnere, aveva lasciato l'Iraq da giovane. Un amico di famiglia ha raccontato che il padre, proprietario di una fabbrica, e la madre avevano abbandonato Baghdad alla fine del 1970.

Il padre della vittima non era in buoni rapporti con il partito dominante Baath, per questo fu costretto a fuggire all'estero.

Tutte e quattro le vittime del massacro sono state giustiziate con un colpo alla testa. Lo ha reso noto il procuratore incaricato dell'inchiesta.