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Zawahri è il nuovo capo di Al Qaeda

Il medico egiziano, numero due del gruppo, era lʼerede designato dopo la morte di Bin Laden. oggi lʼinvestituta ufficiale

Ap/Lapresse

Il numero due di Al Qaeda, Ayman Zawahri, è il nuovo capo dell'organizzazione terroristica già guidata da Osama Bin Laden.

Lo rende noto la tv Al Arabiya. In un recente video il medico egiziano si era impegnato a continuare la lotta di Bin Laden, ucciso in un blitz in Pakistan. Oggi "l'investitura" ufficiale.

L'annuncio è stato postato su un sito vicino alla rete terroristica. Al Zawahri, che compirà 60 anni la settimana prossima, proviene da una famiglia di medici dell'alta borghesia egiziana. Il padre insegnava farmacologia all'università del Cairo e il nonno era il grande imam dell'università di Al Azhar, centro di studi religiosi.

La sua nomina non è una sorpresa. Molti esperti, infatti, guardavano a lui come il più probabile successore dello "sceicco del terrore". Il dottore fa parte di Al Qaeda da oltre un decennio, da quando, in nome della comune lotta contro "gli ebrei e i crociati", l'ala egiziana del jihad si unì a quella che faceva capo al miliardario saudita.

Al Qaeda: "Continueremo a lottare nel segno di Bin Laden"
Nel documento con il quale si annuncia la successione di Ayman Al Zawahri alla guida della formazione terroristica, il gruppo islamico sottolinea la volontà di non cambiare la propria linea: "Nel ribadire la nostra fedeltà alla linea di Osama Bin Laden - si legge nel comunicato - annunciamo che dopo una serie di consultazioni lo sceicco Ayman Al Zawahri ha assunto il ruolo di emiro del gruppo. In questa occasione la direzione di Al Qaeda del jihad ribadisce anche quali sono i suoi principi".

All'interno del documento si legge inoltre che "Al Qaeda continuerà ad impegnarsi per lavorare nel rispetto del Corano e della Sunna. Continueremo a fare propaganda per la nostra religione e a invitare la Nazione islamica ad essere pronta per la Jihad". Il gruppo armato conferma inoltre di voler "sostenere e aiutare tutti coloro che si sforzano per tenere alta la parola di Allah e per difendere i diritti dei musulmani nel mondo".

La lotta contro Israele e il sostegno alle rivolte in Tunisia, Egitto, Yemen, Maghreb e Siria
"Ripetiamo ai fratelli dell'amata Palestina che vale ancora quanto detto loro da Bin Laden - si legge ancora nel documento firmato da Al Qaeda - Diciamo ai fratelli dell'Afghanistan che siamo con loro sotto la direzione del Mullah Omar, per cacciare gli americani. Così come confermiamo ai fratelli mujahidin che combattono contro la campagna crociata in Iraq, in Somalia, nella penisola araba, nel Maghreb e in Cecenia, che intendiamo mantenere le promesse e proseguire sulla stessa via". Al Qaeda ribadisce inoltre il suo "sostegno alle rivolte in Tunisia, Egitto, Yemen, Siria e Maghreb" e conclude con un "richiamo alle armi" contro l'occidente: "Invitiamo le popolazioni musulmane a proseguire la rivolta per colpire i regimi corrotti alleati dell'Occidente".