FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Battisti libero, Berlusconi: "Non possiamo fare la guerra al Brasile. Dobbiamo rivolgerci all'Aja"

Dopo la decisione della Corte Suprema brasiliana, lʼex terrorista dei Pac è tornato libero

Ansa

I giudici della Corte Suprema brasiliana hanno votato, con una maggioranza di sei su nove, a favore della liberazione di Cesare Battisti.

L'ex terrorista dei Pac si intende quindi non estradabile in Italia ed è stato scarcerato. Poche ore dopo Battisti è uscito dal carcere di Papuda, a Brasilia, dove era detenuto da più di quattro anni: lasciando la prigione l'ex terrorista rosso ha salutato con la mano ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Il legale di Battisti ha quindi fatto sapere che l'ex terrorista "ha scelto di vivere in Brasile, probabilmente per lavorare come scrittore, qui ha molti amici". Durante il colloquio con il suo avvocato subito prima della scarcerazione, Battisti ha detto di voler parlare con le figlie: l'avvocato ha cercato con il suo cellulare di mettersi in contatto con loro, senza riuscirci.

Berlusconi: "Non possiamo fare la guerra al Brasile"
Sul caso di Battisti è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che ha affermato: "Cosa vogliamo fare, la guerra al Brasile? Noi siamo convinti delle nostre buone ragioni e abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità nei confronti di uno Stato amico come quello brasiliano". "L'unica facoltà che abbiamo adesso - ha ribadito il premier- è rivolgerci al Tribunale penale internazionale dell'Aja e aspettare il suo responso".

Napolitano: "Decisione lede accordi e amicizia con Italia"
Anche il Presidente della Repubblica è intervenuto con un giudizio molto critico sulla scarcerazione dell'ex terrorista. "La pronuncia - si legge in una nota del Quirinale - assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l'Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia, in difesa delle libertà e istituzioni democratiche, nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto". Per il Capo dello Stato la decisione contrasta con i rapporti di consanguineità e amicizia tra i due Paesi. Rinnovando la propria "solidarietà alle famiglie delle vittime degli orrendi delitti commessi da Cesare Battisti", il Presidente annuncia che appoggera ogni passo che l'Italia vorrà compiere contro questo pronunciamento "avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali".

La fidanzata di Battisti: "La vita è bella"
"Sono ovviamente felice: come dice la canzone, "La vita è bella". Lo ha detto la fidanzata di Cesare Battisti, Joice Lima, che ha seguito l'udienza del Supremo Tribunal Federal, a Brasilia. La ragazza si trova al di fuori della sede del Tribunale, insieme ad un gruppo di altri simpatizzanti dell'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo.

"L'Italia potrebbe appellarsi"
Il legale del governo italiano, Nabor Bulhoes, ha da parte sua fatto sapere che "l'Italia ora potrebbe appellarsi a un'istanza internazionale". L'avvocato ha spiegato di essere "dispiaciuto", perché "con questa sentenza il Brasile non ha rispettato la Convenzione di Vienna che regola i Trattati internazionali e lo stesso ha fatto con il Trattato bilaterale Italia-Brasile sull'estradizione del 1989. Tutto ciò danneggia la credibilità internazionale del Brasile".

Prima notte in libertà in un hotel del centro di Brasilia
Cesare Battisti ha trascorso la sua prima notte di libertà all'Hotel Manhattan, nella zona centrale di Brasilia, accompagnato probabilmente dalla sua compagna brasiliana Joice Lima. Non si sa quando e se Battisti si trasferirà all'aeroporto della capitale per prendere un volo, si suppone, o per Rio de Janeiro o per San Paolo, dove sono i suoi legali. Alla mezzanotte di ieri (le 5 di stamattina in Italia) l'ex terrorista rosso è uscito dal carcere della Papuda, dove era rinchiuso da oltre quattro anni, a bordo di un'utilitaria nera accompagnato dai suoi avvocati. E ha raggiunto un condominio vicino al penitenziario, il Solar Brasilia, ma probabilmente si è trattata di una mossa per far perdere le tracce, visto che era inseguito da una ridda di giornalisti e fotografi.