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Isis,Obama:serve tempo per fermarliIl Pentagono preme: opzione militare

Altri 350 soldati inviati per tutelare le strutture diplomatiche e il personale americano. Il presidente americano in Estonia: "Bloccheremo i terroristi"

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Il presidente americano, Barack Obama, si consulterà con gli alleati della Nato su ulteriori azioni contro l'Isis e per lo sviluppo di una ampia coalizione internazionale per l'attuazione di una completa strategia nella lotta al gruppo terroristico. Lo afferma la Casa Bianca. "Il Dipartimento della Difesa continuerà a pianificare e preparare ulteriori opzioni militari in Iraq nel caso dovessero essere necessarie", dichiara invece il Pentagono in una nota.

Obama in visita a Tallinn, in Estonia, ha ribadito in una conferenza stampa che l'obiettivo degli Stati Uniti è quello di "neutralizzare lo Stato islamico" affinché "venga quindi neutralizzata la minaccia terroristica su ampia scala". Bisogna "garantire che l'Isis non sia un pericolo costante nella regione. Ci riusciremo anche se ci vorrà tempo".

Il presidente ha autorizzato intanto lo spiegamento di altri 350 militari in Iraq per tutelare le strutture diplomatiche e il personale americano. La decisione di inviare altre truppe porterà ad "un aumento di circa 350 militari (Usa) sul campo a Baghdad per rafforzare la sicurezza dell'ambasciata (americana) e delle sue strutture di sostegno", ha precisato il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby.

Il nuovo contingente include personale medico con relativi elicotteri e un team di collegamento aereo, ha aggiunto il portavoce. Si tratta di un aumento, ha affermato in una nota, che "si aggiunge ai dispiegamenti annunciati il 15 giugno e il 30 giugno e che porterà il totale delle forze responsabili per l'aumento della sicurezza diplomatica in Iraq ad un totale di circa 820 unità".

"In tutto, 405 militari saranno inviati a Baghdad per fornire una sicurezza più robusta e sostenibile", ha affermato ancora Kirby, aggiungendo che "in questo quadro, 55 militari dispiegati a Baghdad da giugno verranno dispiegati fuori dall'Iraq" e "rimarranno pronti per gestire altre urgenze di sicurezza nella regione, se necessario".

Iraq, uccisi 700 soldati da giugno - Nell'offensiva lanciata a giugno nelle regioni del nord dell'Iraq i jihadisti dello Stato islamico (Isis) hanno massacrato tra i 560 e i 770 prigionieri catturati nella base aerea Spiker vicino Tikrit. Lo denuncia Human Rights Watch che torna a parlare di esecuzioni di massa. L'Ong si è basata su informazioni raccolte da un sopravvissuto e dopo avere analizzato alcuni video e immagini satellitari.