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"Donald Trump 17 ore al giorno davanti al canale sui gorilla": la Rete abbocca

Ma è solo una fake news: un finto estratto pubblicato da un utente su Twitter ha scatenato il social network, ma alla fine era solo uno scherzo. La smentita è arrivata dopo i migliaia di retweet

dal-web

"Di tanto in tanto il presidente Trump guarda un canale sui gorilla per 17 ore al giorno".

Voleva essere semplicemente uno scherzo. E invece il popolo della Rete ci ha abboccato. Questa volta la Russia - che secondo gli Usa ha interferito nelle sue elezioni presidenziali del 2016 - non c'entra nulla. E' la parodia di un utente di Twitter ad avere provocato un fraintendimento gigantesco. Mentre la Casa Bianca continuava a screditare il libro controverso "Fire and Fury: Inside the Trump White House" che ha portato alla scomunica da parte di Donald Trump del suo ex stratega Steven Bannon, l'account @pixelatedboat ne pubblicava un finto estratto.

Il finto estratto - "Nella sua prima notte alla Casa Bianca, il presidente Trump si è lamentato che la tv nella sua camera da letto era rotta perché non aveva il 'canale sui gorilla'", recitava il falso estratto del libro. "Trump sembrava convinto che esistesse un canale tv dedicato esclusivamente a contenuti sui gorilla, 24 ore al giorno. Per accontentarlo, lo staff della Casa Bianca ha messo insieme una serie di documentari sui gorilla per creare un improvvisato canale sui gorilla, trasmesso nella camera da letto di Trump da una torre di trasmissione costruita in tutta fretta al South Lawn", la parte a Sud della Casa Bianca. "Tuttavia, Trump non era contento del canale da loro creato lamentandosi che fosse 'noioso' perché 'i gorilla non lottano'".

La smentita - Viste le decine di migliaia di retweet, l'autore è stato costretto ad annunciare che erano tutto uno scherzo. E' arrivato persino a cambiare il nome del suo account sul sito di microblogging: "La cosa sul canale dei gorilla è uno scherzo". Il "gorilla channel" nel frattampo però è diventato il terzo trend più gettonato in Usa su Twitter.

Reporter attacca: sono gli stessi che credono alla storia della Russia - Glenn Greenwald, il giornalista che contribuì a fare esplodere il "datagate" di Edward Snowden nel 2013, ha retwittato il cinguettio di un collega di The Hill (giornale politico filodemocratico) che ci ha abboccato: "Queste sono le persone che credono che il Cremlino abbia ipnotizzato i loro criceti per spiarli e riferire delle loro azioni a Putin, quindi non è difficile credere che abbiano creduto alla storia dei gorilla".