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Wikileaks svela nepotismo libico

Sub a Roma per corso:non sa nuotare

"Per un corso di formazione per la ricerca e il disinnesco di esplosivi subacquei, la Libia ha inviato a Roma un sub che non sa nuotare".

Questo è il messaggio contenuto in un dispaccio dell'ambasciata americana a Tripoli nel 2009 e reso noto da Wikileaks. L'episodio, una piccola "parentopoli all'italiana" in salsa libica, fu causa di tensione tra le due Capitali. L'uomo-rana si scoprì, poi, essere cugino di un dirigente che si era voluto fare una vacanza.

"Dopo alcuni giorni di lezioni in aula, i candidati che provenivano da diversi Paesi - si legge nel cablogramma - furono portati a bordo piscina per la loro prima sessione in acqua. E qui, il candidato libico mostrò già qualche resistenza". Mentre tutti si infilavano maschere e boccaglio, infatti, il giovane rimaneva a bordo vasca. Al che intervenne l'istruttore e, sistemata l'attrezzatura, lo spinse in acqua. Ma il libico affondò come un sasso. "Quando lo tirarono fuori aiutandolo a espellere l'acqua bevuta, gli italiani avevano capito che lo studente libico non sapeva nuotare - continua il messaggio - era il cugino di un funzionario incaricato di selezionare i partecipanti e semplicemente si era voluto fare una vacanza a Roma".

Immediata è stata la protesta del ministro Maroni nei confronti di Tripoli, anche "per anticipare eventuali accuse di maltrattamenti sul giovane". I funzionari italiani protestarono verbalmente con la Libia per "aver inviato un candidato non adatto a partecipare a un corso pagato dal governo italiano". La risposta beffarda da parte del governo arabo non tardò a pervenire. Come scritto nel dispaccio Usa: il giorno successivo l'ambasciata italiana ricevette la risposta scritta formale in cui il governo libico osservava freddamente che spettava all'Italia verificare che i candidati fossero all'altezza e che in caso contrario prorpio gli italiani avrebbero dovuto insegnargli a nuotare.