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Dov'è finito il cinema italiano?

Analisi dei nostri registi

17 Feb 2006 - 11:21

Incesto, stupri e disgregazione della famiglia. In attesa di vedere se il film della Comencini La bestia del cuore vincerà l'Oscar, il Domenicale, settimanale di cultura diretto da Angelo Crespi, si chiede dove sia finito il cinema italiano.

Il cinema si è conquistato una franchigia immensa. Per il cinema può valere qualsiasi cosa. Ogni licenza è perdonabile. Ogni abbaglio è concesso. Per questo occorre un garante che non può che essere la letteratura. E i libri possono permettersi meno franchigia e licenze. Hanno il dovere del rigore.

Ma accade che il cinema abbia voluto invadere ulteriormente  e così irrompono due figure nuove: il produttore che si fa editore e il regista romanziere. Alla Colorado cinema si è affiancata la Colorado Libri. Una cooperazione multicultura e cooperativistica, perfetta anche politicamente. E della qualità dell scrittura che ne facciamo?

Grazie ai libri arriva per il cinema la possibilità dei grandi temi. I due titoli più accreditati della scorsa stagione, firmati da autori accreditati, infatti, sono: Quo vadis baby, dal romanzo di Grazia Verasani e La bestia del cuore dal romanzo della stessa regista Cristina Comenicini.

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