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Screening per il cancro polmonare

Cercasi volontari per studio pilota

21 Giu 2004 - 16:50

Dal prossimo settembre prenderà il via una nuova campagna di screening per la diagnosi precoce del tumore al polmone: uno dei quattro "big killer" che, insieme al cancro al seno, prostata e colon-retto, uccidono il 50% degli italiani che muoiono ogni anno. A lanciarla è l'Istituto europeo di oncologia (Ieo) fondato e diretto dal professor Umberto Veronesi, e partirà da Milano.

"Recluteremo in tutta la penisola 5 mila fumatori l'anno, uomini e donne, 'over 50' e consumatori di almeno un pacchetto di sigarette al giorno", ha annunciato Veronesi. "Cerchiamo volontari - ha spiegato - disposti a sottoporsi ogni anno per 10 anni a una Tac spirale: una tecnica che, dai primi dati in nostro possesso, potrà aumentare le probabilità di guarigione dal 15-20% fino al 70-80%". Contro il tumore al polmone, "una neoplasia sempre più 'al femminile"', ha ricordato l'ex ministro della Sanità, "la Tac spirale ha dimostrato una sensibilità 10 volte superiore rispetto alla radiografia tradizionale. Riesce a individuare lesioni minuscole, anche millimetriche". E abbinata alla Pet, la tomografia ad emissione di positroni, che indica su quali noduli conviene procedere alla biopsia, "ci permette di sperare che un giorno, almeno per i tumori piccolissimi, saranno sufficienti non più di due o tre giorni di ricovero in ospedale".

Per valutare l'efficacia della combinazione di Tac spirale e Pet "abbiamo già in corso uno studio su mille casi - ha proseguito Veronesi - Siamo ormai al quarto anno e i risultati sono molto soddisfacenti". L'oncologo ha infine riassunto le strategie per il futuro: "Vogliamo circoscrivere il bersaglio, stringere il cappio attorno al tumore", ha detto. Per farlo "ci muoveremo in tre direzioni: l'imaging diagnostico, per scovare lesioni sempre più piccole aprendo la strada a chemio e radioterapie sempre più mirate; la biologia molecolare (disegnare l'identikit del tumore per individuare i geni mutati e distruggere le cellule malate colpendole con 'pallottole' radioattive in grado di riconoscere specifici recettori); la prevenzione personalizzata, con nuove categorie di farmaci attivi sui precursori del tumore".

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