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L'ormone del desiderio in "rosa"

Si chiama DHEA e alimenta la libido

18 Giu 2004 - 17:18

Non è il testosterone la chiave della libido femminile. Con una scoperta che capovolge le teorie mediche finora acquisite sulla sessualità delle donne, uno studio australiano ha, infatti, dimostrato che un altro ormone, chiamato DHEA o deindroepiandrosterone, condiziona il desiderio femminile.

Da tempo i medici attribuiscono lo scarso desiderio sessuale nelle donne ai livelli decrescenti di testosterone, e molte vengono incoraggiate ad incrementare i livelli con pillole, cerotti, e creme formulate per gli uomini, secondo il presupposto che quello che va bene per gli uomini deve funzionare anche per le donne. In realtà la ricerca australiana ha dimostrato che il testosterone ha poco a che fare con la carenza di libido nelle donne giovani.

Gli uomini posseggono più testosterone e tendono ad avere più libido delle donne. Ma gli uomini con scarso testosterone perdono la libido e la capacità erettile. Quindi molto di quello che è stato considerato normale o anormale per le donne in realtà si basa su ciò che si sa dell'organismo maschile.

I ricercatori della Jean Hailes Foundation, che si occupa di salute femminile, hanno esaminato 1423 donne di età fra 18 e 75 anni e hanno concluso che i bassi livelli di DHEA, che è prodotto dalla ghiandola surrenale, sono correlati in misura significativa con i problemi di eccitazione e desiderio sessuale nelle donne sotto i 45 anni. I bassi livelli di testosterone, invece, non mostrano alcuna relazione con la carenza di libido nelle donne di questo gruppo di età.

L'equipe ha interrogato le donne, scelte a caso dalle liste elettorali, e non ha trovato differenze nei livelli di testosterone fra coloro che accusavano scarso desiderio sessuale e le altre. Ma le donne che accusavano perdita di libido avevano una probabilità fino a quattro volte maggiore delle altre di possedere scarsi livelli di DHEA. L'organismo usa il DHEA, l'ormone sessuale più abbondante nelle donne, per produrre estrogeno, progesterone e testosterone. E' quindi logico somministrare alle donne l'ormone di partenza DHEA, piuttosto che il prodotto finale, il testosterone.

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