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L'intestino non funziona, sesso ko

Un male di stagione che cambia la vita

17 Giu 2004 - 14:53

Sottovalutarli potrebbe costarvi caro e in alcuni casi compromettere addirittura la vostra vita sessuale. Sono i disturbi intestinali, male di stagione, che si ripresentano puntuali ogni estate e in generale ad ogni cambio stagionale e che costringono a cambiare la programmazione delle vacanze, a rinunciare alle cene, inducono al pessimismo e peggiorano i rapporti sessuali. E' quanto emerge da una ricerca condotta in 21 ospedali italiani sui mali che colpiscono 15 milioni di persone, di cui il 39,3% ha meno di 44 anni, oltre il 10% è al di sotto dei trenta e il 34,1% si trova nella fascia 45-60 anni, mentre gli anziani che ne soffrono sono il 26,6%.

Questi mali quotidiani, secondo quanto emerge dalla ricerca, peggiorano le relazioni sociali e il tempo libero, specie in estate ed in occasione di viaggi, fanno cambiare i ritmi e fanno diventare piu' pessimisti. La quasi totalità degli affetti da stipsi ed emorroidi sostiene che queste influenzano la loro vita privata soprattutto in estate (57,1%) e in occasione di un viaggio (69,5%) e sono disturbi che inducono a programmare in modo diverso le vacanze, a ridurre i viaggi e le evasioni quotidiane, come le cene fuori. Per buona parte degli intervistati è anche cambiato il modo di vedere la vita perchè il 35,5% è diventato più pessimista, mentre il 70% dichiara che sono peggiorati i rapporti sessuali, soprattutto in termini di minor desiderio e frequenza. Ma le malattie intestinali peggiorano anche la concentrazione sul lavoro, aumentando la suscettibilità e il nervosismo con i colleghi e molti pensano di cambiar lavoro per affrontare meglio questi problemi fisici.

Quasi la metà del campione, poi, afferma di perdere almeno un'ora al giorno per la gestione di fastidi e imbarazzi. Ad aumentarne l'incidenza sono i ritmi disordinati della vita cittadina, dal panino consumato di corsa alla necessità di dover trascorrere l'intera giornata fuori di casa. La maggior parte degli intervistati (oltre il 70%) si dichiara, poi, propenso a sottoporsi a interventi che migliorino la loro condizione subito o a seguito di maggiori informazioni rassicuranti.

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