Il "Club des Chefs" riunisce a Londra i cuochi personali dei capi di Stato nel loro raduno annuale. E dall'evento trapelano vezzi, gusti e stranezze delle tavole di chi governa il pianeta
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Vladimir Putin ha l'assaggiatore personale e Barack Obama non può soffrire le barbabietole rosse. Sono alcune delle "gustose" curiosità uscite dal "summit" degli chef dei capi di Stato, che si sono riuniti a Londra nel tradizionale appuntamento annuale che raduna nella City chi tutti i giorni prepara i menu dei leader mondiali e di questi leader conosce abitudini, "intolleranze", gusti.
Il raduno si chiama "Club des Chefs", è privatissimo ma qualche rivelazione inevitabilmente trapela. Ecco così che si scopre la presenza, nello staff dello "zar" di Russia, dell'assaggiatore ufficiale. Il suo compito è quello di provare tutti gli alimenti preparati per il capo del Cremlino prima che quest'ultimo se li ritrovi nel piatto. Abitudine di re e imperatori, questa, che hanno sempre preferito prendere le loro precauzioni per evitare di essere avvelenati, e quindi più che... giustificabile.
L'avversione del presidente americano per le barbabietole rosse probabilmente non è del tutto apprezzata dalla first Lady, visto che Michelle Obama, da sempre paladina del cibo sano, ha fatto di verdure e ortaggi i protagonisti della tavola.
Si apprende poi che il principe Filippo, marito della regina Elisabetta d'Inghilterra, a pranzo preferisce la birra al vino, mentre Nicolas Sarkozy, durante la sua permanenza all'Eliseo, aveva messo al bando i formaggi, vero "patrimonio" francese. Un vezzo che custodiva però solamente nell'ambito privato: il "tesoro nazionale" tornava sulla tavola nelle occasioni ufficiali. Dal momento dell'arrivo di Hollande, tuttavia, pare che ai formaggi sia stata tolta qualsiasi censura.
A Londra i maghi dei fornelli che si sono dati appuntamento erano 21, e quest'anno pare che il cuoco di Putin abbia disertato. C'erano però lo chef del presidente francese Francois Hollande, dei premier canadese, austriaco, polacco e italiano, dice il Daily Telegraph, che ha potuto concedersi un'incursione nell'evento superblindato.
Per partecipare il requisito indispensabile è quello di essere lo chef personale di un capo di Stato o di guidare il team responsabile per eventi ufficiali. Il club, nato nel 1977, ha l'obiettivo di "fare network" e scambiarsi pareri e conoscenze. Ecco cosa dice la personal chef di Obama, Cristeta Comeford, 51 anni, filippina di origini, prima donna e prima asiatica ricoprire il ruolo: "Ci si può rilassare e si può imparare gli uni dagli altri". D'altra parte, questa squadra di superchef ha un peso fondamentale nelle vicende mondiali perché, come sembra abbia detto Hollande al suo staff, "se si rovina un piatto è più difficile far passare una causa". Ne era convinto anche il principe di Talleyrand, fine stratega e abile diplomatico, che a Napoleone promise: "Dammi un buono chef e ti garantisco un buon accordo".