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Stop ai diesel Euro 3 nel Nord Italia: bloccati tre milioni di auto, ma orari e norme non sono omogenei

La Pianura Padana inaugura le norme antismog, ma in Piemonte i divieti slittano di una settimana. In Emilia-Romagna fermi anche gli Euro 4

Dal primo ottobre scattano le misure antismog firmato dalle Regioni del Nord Italia che si affacciano sulla Pianura Padana. Le limitazioni alla circolazione dei diesel Euro 3, più inquinanti, riguardano Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, dove rimarranno in vigore fino al 31 marzo 2019. In Piemonte i divieti slittano invece di una settimana, dopo la decisione della Regione di inserire deroghe per esentare categorie. Secondo i dati Aci, il blocco riguarda circa tre milioni di veicoli.

In particolare nel piano firmato nel giugno del 2017 è previsto lo stop, dal lunedì al venerdì e dalle 8:30 fino alle 18:30, per le auto e i veicoli commerciali diesel fino a Euro 3 e, nell'Emilia Romagna, fino a Euro 4.

Comuni diversi, regole diverse - L'entrata in vigore delle norme cmabierà drasticamente la vita di tutti i giorni, con il rischio di complicazioni per chi si deve mettere alla guida. Le limitazioni alla circolazione, nate per tentare di controllare una situazione che è stata già sanzionata dall'Ue, non sono infatti uniformi in tutto il vasto territorio interessato. Oltre che ai "Piani integrati regionali", esse fanno capo anche alle amministrazioni comunali delle località coinvolte, ovvero quelle con più di 30mila abitanti che dovrebbero aver predisposto le delibere attuative.

Il condizionale è d'obbligo, perché se si effettua una ricerca attraverso gli elenchi dei Comuni interessati, si scopre che in alcuni casi queste norme e queste modalità non sono state decise e neanche pubblicate. "Il problema di questo provvedimento - spiega Enrico De Vita, ingegnere esperto di tecnica e mobilità - è la mancanza di regole comuni, che dovrebbero essere stabilite da organi centrali, come il Cmr o le Università e non da ciascuna amministrazione".

Norme omogenee entro il 2020 - Non a caso oggi gli assessori delle Regioni coinvolte hanno assicurato che "entro il 2020 l'obiettivo è armonizzare e rendere omogenee le norme e le misure applicate in un territorio che da solo produce il 50% del Pil nazionale e dove vivono 23 milioni di persone". Ma il piano antismog non si limita al solo parco auto: secondo gli assessori, si tratta di "un'intesa al rialzo con norme condivise, sfidanti e ambiziose, abbinata a un pacchetto di 16 milioni di euro per ridurre le emissioni delle attività agricole, zootecniche e favorire la rottamazione dei mezzi più inquinanti", con bonus regionali ad hoc.

Domeniche ecologiche e misure d'emergenza - Nel pacchetto sono contemplate anche domeniche ecologiche "fisse", la prima già il 7 ottobre e la successiva il 4 novembre. Sono però previste anche misure d'emergenza, in base a due livelli di allerta: se lo sforamento dei limiti di smog viene superato per almeno quattro giorni consecutivi (le rilevazioni avvengono il lunedì e il giovedì) scatteranno il divieto di sosta con motore acceso, l'abbassamento del riscaldamento domestico a un massimo di 19 gradi (tranne scuole e ospedali) e il divieto di uso di biomasse poco efficienti per il riscaldamento della casa. Il secondo livello prevede ulteriori paletti alle biomasse, con controlli intensificati e sanzioni fino a 500 euro.

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