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Sardegna, lotta allʼinquinamento: una barriera di lana "mangia" il petrolio in mare

Grazie ad alcune microcelle speciali, il mini depuratore "Geolana" è in grado di catturare le particelle di idrocarburi assorbendole dallʼacqua

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Una barriera di lana di pecora per ripulire il mare dal petrolio: è il frutto di un progetto tutto italiano realizzato in Sardegna grazie alla collaborazione tra Università di Cagliari e un'azienda locale. Si tratta di "Geolana", un mini depuratore che, grazie ad alcune speciali microcelle, è in grado di combattere l'inquinamento assorbendo le particelle di idrocarburi. La presentazione è stata organizzata in occasione della Giornata mondiale dell'acqua.

Microrganismi "ghiotti" di idrocarburi - "Geolana è un geo-tessile intelligente, studiato per essere habitat ideale di microrganismi utili che in questo contesto per loro ottimale, trovano il cibo di cui si nutrono: gli idrocarburi derivati dal petrolio e i composti azotati deleteri per le nostre acque", ha spiegato Giampietro Tronci, responsabile di produzione di "Geolana".

Tecnologia riutilizzabile - La barriera sarà presto utilizzata per combattere l'inquinamento in porti, porticcioli con annessi stabilimenti balneari, zone costiere, aree di pesca e siti industriali. I ricercatori hanno affermato che con un chilo di "Geolana" si riescono ad assorbire da 7 a 14 chili di idrocarburi. Non solo: la barriera può essere riutilizzata anche più di una volta.