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Lʼambiente "ripristinato" nei parchi delle Prealpi Giulie e dei Nebrodi

Le due aree protette rappresentano un "unicum" per la riqualificazione del territorio naturalistico in seguito alla costruzione di gasdotti

Snam metanodotto parco Prealpi Giulie
sito-ufficiale

Coniugare ecosostenibilità e sviluppo per conferire un "valore in più" alle aree protette italiane. E' questo l'obiettivo di Snam Rete Gas, società responsabile della costruzione di gasdotti in due zone di elevato valore naturalistico come il Parco delle Prealpi Giulie e, nel cuore della Sicilia, il Parco dei Monti Nebrodi. Il tutto nel pieno rispetto della natura: l'operazione ha infatti consentito non solo la tutela, ma anche il "ripristino" dell'ambiente in seguito all'intervento dell'uomo.

Il Parco delle Prealpi Giulie e il Parco dei Monti Nebrodi rappresentano un esempio unico nel panorama italiano in tema di riqualificazione ambientale in seguito all'intervento da parte dell'uomo. Due aree attraversate da metanodotti Snam, che dopo le attività di ripristino dell'ambiente sono diventate un esempio di come la tutela e la valorizzazione di una zona ricca di biodiversità consenta la presenza dell'uomo e delle sue attività, nonché lo sviluppo di un turismo sostenibile. "Non si tratta solo di ripristino delle condizioni originarie o di mitigazione - ha dichiarato il dirigente di Snam Rete Gas Massimo Montecchiari - ma laddove è possibile anche di miglioramento delle condizioni preesistenti".

L'ambiente può essere migliorato - Quella del "miglioramento" delle condizioni naturali e paesaggistiche è un'opinione condivisa anche dal presidente di Ferderparchi Giampiero Sammuri. "Quando si realizza un impianto tecnico come un metanodotto - ha dichiarato - e si procede a una ri-naturalizzazione, si può addirittura migliorare la qualità ambientale". Una vera e propria "missione verde" portata a termine quella di Snam nei due parchi italiani, che riesce a rafforzare la sicurezza energetica del Paese e al tempo stesso restituire un territorio sano, pulito e sicuro dal punto di vista paesaggistico, ambientale e naturalistico. "La cura della progettazione e della costruzione - ha precisato Massimo Montecchiari - consentono di difendere la biodiversità e al tempo stesso di dotare il nostro Paese di infrastrutture importanti" come i metanodotti.

Il Parco dei Monti Nebrodi - Tra imponenti querceti e faggeti visibili fin dalla costa siciliana, il Parco dei Nebrodi vanta una grande varietà di flora e di fauna che lo rendono un "monumento" italiano della biodiversità. Fra i tanti progetti di conservazione e tutela è stato lanciato anche quello per la reintroduzione del grifone, l'avvoltoio scomparso in Sicilia fin dagli Anni Sessanta, oltre a specie vegetali estinte e ora reimpiantate nell'habitat che le ospitava. Un'attenzione al benessere degli ecosistemi che emerge anche nel "ripristino" ambientale che ha seguito i lavori per il gasdotto Bronte-Montalbano Elicona, che attraversa il parco per 15 chilometri. Secondo Francesco Maria Raimondo, professore di botanica presso l'Università di Palermo, quello del Parco dei Nebrodi è "uno dei primi tentativi che hanno fornito sicuramente dei risultati che andrebbero diffusi ulteriormente nel nostro Paese". Un esempio che "l'ambiente naturale si può ricostituire utilizzando l'approccio scientifico".